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Seminario su Gramsci - ART

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per reprimere le manifestazioni operaie, il movimento dei Consigli.<br />

<strong>Gramsci</strong> ricorderà di aver lavorato presso di loro da sardo a sardo rovesciando<br />

l’idea che era stata inculcata in questi poveri soldati (gli dicevano<br />

che erano stati mandati a fare la guerra contro gli “operai signori”,<br />

cioè contro gli operai che guadagnavano tanto...); questa attività di agitazione<br />

e propaganda fu talmente efficace che la Brigata Sassari, che<br />

era una brigata a base regionale, fu allontanata da Torino, in tutta fretta<br />

e di notte, perché stava cambiando di segno lo schieramento di classe<br />

di questi soldati.<br />

2. Il <strong>Gramsci</strong> dell’“Ordine Nuovo”<br />

<strong>Gramsci</strong> già a questa altezza cronologica, nei 1919, è dirigente politico<br />

e in particolare vive un’esperienza che è fondamentale nella storia del<br />

movimento operaio italiano: il movimento dei Consigli di Fabbrica e la<br />

rivista “Ordine Nuovo” (che accompagna quel movimento).<br />

Siamo a Torino, e il 1 maggio del 1919 esce il primo numero dell’“Ordine<br />

Nuovo” che ha come sottotitolo “Rassegna settimanale di cultura<br />

socialista” e che poi diventerà l’organo dei Consigli di Fabbrica, diretto<br />

da <strong>Gramsci</strong> (nella redazione vi sono Togliatti, che <strong>Gramsci</strong> aveva conosciuto<br />

già da studente, Terracini, Tasca e alcune avanguardie di fabbrica).<br />

Che cosa sono i Consigli di Fabbrica? Diciamo anzitutto che si tratta di<br />

un’esperienza molto torinese, e, al tempo stesso, internazionale. Infatti i<br />

Consigli sono il corrispettivo italiano, la cosa più simile che si manifesta<br />

in Italia, dei Soviet russi. Si tratta di un organismo di massa che comprende<br />

la totalità degli operai in una fabbrica (quindi non corrisponde al<br />

sindacato che invece organizza solo i <strong>su</strong>oi iscritti) e, soprattutto, che organizza<br />

la totalità degli operai in quanto classe, in quanto “produttori”<br />

dice <strong>Gramsci</strong>, quindi non solo per la difesa del salario, per la contrattazione<br />

con il capitalismo; ciò che definisce il sindacato è dentro, per definizione,<br />

ad un regime di tipo capitalistico: c’è sindacato finché c’è capitalismo,<br />

cioè finché c’è vendita della forza lavoro e dunque si tratta di<br />

contrattare le condizioni di vendita della forza lavoro ed il salario. Ma il<br />

Consiglio, invece, è l’organo del futuro Stato operaio, è un organo di<br />

democrazia proletaria e diretta che, collegato con altre strutture analoghe,<br />

può prefigurare e creare fin d’ora durante la lotta rivoluzionaria lo<br />

Stato operaio. C’è una famosa foto della Fiat occupata, che continua a<br />

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