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Seminario su Gramsci - ART

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- rapporti di forza militari, attinenti al modo in cui rapporti obiettivi e<br />

quelli politici si fondono in una situazione concreta e in un concreto<br />

campo di battaglia.<br />

Intorno a questa tripartizione <strong>Gramsci</strong> dice alcune cose assai importanti.<br />

Prima di tutto dice che la concretezza storica non pertiene solo al terzo<br />

tipo di rapporti. I rapporti del primo tipo, quelli obiettivi, non sono effetto<br />

lineare delle leggi del capitalismo, ma ne rappresentano già una<br />

concretizzazione storica, giacché si danno in forma “nazionale”. A loro<br />

volta i rapporti del secondo tipo, quelli politici, non sono immediatamente<br />

deducibili dai primi, poiché le classi interpretano i problemi posti<br />

dalla loro funzione “obiettiva” in maniera creativa e oltretutto lo<br />

fanno con ampi margini di errore (possono, cioè, giocare male la loro<br />

parte): da tutto ciò derivano variazioni, forme originali, concretezza e<br />

specificità storica. Alla base del processo abbiamo quindi a che fare<br />

non con l’astrazione delle leggi generali del capitalismo, ma con una<br />

formazione sociale già specificamente determinata (i rapporti obiettivi),<br />

che a <strong>su</strong>a volta si articola con altri due livelli specificamente determinati.<br />

Poi <strong>Gramsci</strong> dice che il momento immediatamente decisivo, in politica, è il<br />

terzo, ovvero quello dello scontro politico-militare (militare sia perché<br />

può essere letto in termini strategici e con metafore polemologiche, sia<br />

perché reca sempre con sé, pur se in gradi diversi, un elemento di forza).<br />

Si tratta di un momento logicamente derivato dagli altri, ma ciononostante<br />

capace di determinare l’efficacia reale di ogni politica.<br />

Infine dice che in questo momento immediatamente decisivo ciò che<br />

conta realmente è da un lato l’accumulazione ordinata delle forze, e<br />

dall’altro la creatività del politico, ovvero la <strong>su</strong>a capacità di costruire, operando<br />

selezioni fra tutti gli eterogenei eventi che compongono una determinata<br />

congiuntura concreta, connessioni che non sono immediatamente<br />

evidenti, ma mostrano il rapporto tra la situazione data e le dinamiche del capitalismo<br />

e della lotta delle classi.<br />

Quest’ultimo punto getta una luce particolare <strong>su</strong> tutta la costruzione<br />

gramsciana.<br />

Come si può dire, infatti, che il momento “militare” è decisivo se esso<br />

non è che il terzo, il più lontano dai rapporti fondamentali? Lo si può<br />

dire proprio perché l’azione del politico a questo livello è quella di crea-<br />

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