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Seminario su Gramsci - ART

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L’egemonia del dominante si dispiega dunque anche nelle (e a cominciare<br />

dalle) relazioni che interessano direttamente il piano strutturale (la<br />

sfera della produzione e dell’accumulazione). Anzi, in taluni casi l’egemonia<br />

si sprigiona essenzialmente dalla sfera della produzione immediata,<br />

come mostrano gli Stati Uniti all’epoca del fordismo, dove – in forza di<br />

una connotazione ancora prevalentemente «economico-corporativa»<br />

della società – «l’egemonia nasce dalla fabbrica e non ha bisogno per<br />

esercitarsi che di una quantità minima di intermediari professionali della<br />

politica e della ideologia» [2146]. Di qui la necessità di compromessi<br />

tra gli interessi materiali delle classi, che dovranno tuttavia salvaguardare<br />

i fondamentali rapporti di <strong>su</strong>bordinazione propri della formazione<br />

sociale. L’egemonia economica deve costituirsi entro due estremi: per<br />

un verso, la prevalenza del dominante non può esprimersi nell’affermazione<br />

«economico-corporativa» (immediata, gretta, priva di dimensione<br />

egemonica) dei <strong>su</strong>oi interessi [1588]; per l’altro verso, le concessioni ai<br />

gruppi <strong>su</strong>bordinati (l’esercizio di egemonia economica) non possono<br />

arrivare a mettere in forse «l’essenziale» (cioè la funzione del dominante<br />

nel rapporto di produzione) [1591]. Di qui anche l’insediamento<br />

strutturale delle «crisi di egemonia», che <strong>Gramsci</strong> riconduce alla regressione<br />

«economico-corporativa» del dominante [690-1] e alla incapacità<br />

della «vecchia struttura» di «dare soddisfazione alle esigenze nuove»<br />

[116].<br />

Del resto proprio la nota dalla quale abbiamo preso le mosse (il § 1 del<br />

quaderno 12) contiene una precisazione importante al riguardo, laddove<br />

<strong>Gramsci</strong> chiarisce che il prestigio e la fiducia derivano al dominante<br />

«dalla <strong>su</strong>a posizione e dalla <strong>su</strong>a funzione nel mondo della produzione»<br />

[1519]. Dunque il rapporto di produzione non è (non può essere, pena<br />

il porsi di una generale crisi nel governo della relazione sociale) soltanto<br />

un luogo di coazione (nel quale fare un uso violento delle prerogative<br />

del dominante, sancite dalle basi giuridiche del rapporto di produzione<br />

stesso), ma è (deve essere) sempre anche un luogo di direzione del mondo<br />

economico (e del riconoscimento di tale ruolo dirigente da parte dei<br />

<strong>su</strong>balterni).<br />

Mutamenti storici dell’egemonia<br />

Varrebbe la pena di approfondire ulteriormente il rapporto tra egemonia<br />

economica ed egemonia culturale o politica (l’influenza esercitata<br />

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