Seminario su Gramsci - ART
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Il marxismo di <strong>Gramsci</strong><br />
di Giuseppe Prestipino<br />
APPENDICE<br />
(Estratto da Critica marxista, n. 2, marzo-aprile 1976)<br />
Gli studiosi del pensiero di <strong>Gramsci</strong> sono oggi impegnati intorno a due<br />
problemi storiografici fondamentali: la determinazione corretta delle<br />
fonti, o del rapporto che tra le diverse fonti intercorre nella formazione<br />
del nucleo teorico gramsciano, e l’accertamento degli sviluppi tematici<br />
e concettuali ri<strong>su</strong>ltanti dalla recente edizione critica dei Quaderni<br />
(e dalla tormentata attribuzione degli scritti antecedenti). È<br />
ovvio che, mentre <strong>su</strong>l primo dei due problemi disponiamo di ricerche<br />
che possono far maturare una sintesi ragionata del percorso<br />
intellettuale di <strong>Gramsci</strong> e quindi delle principali componenti della<br />
<strong>su</strong>a concezione matura, soltanto ora può cominciare un lavoro serio<br />
<strong>su</strong>lle stratificazioni dei Quaderni e quindi <strong>su</strong>lla loro storia interna. È<br />
indubbio peraltro che questa storia interna proietterà nuova luce, a<br />
<strong>su</strong>a volta, <strong>su</strong>lla persistenza di talune fonti e, per contro, <strong>su</strong>l processo<br />
di graduale distacco da modelli già operanti nella formazione anteriore<br />
di <strong>Gramsci</strong>.<br />
Tre ipotesi principali sono oggi a confronto nella ricerca delle fonti del<br />
gramscismo: l’ipotesi togliattiana che considera determinante l’apporto<br />
del leninismo e delle esperienze teorico-politiche riconducibili<br />
all’Internazionale leninista nel riplasmare le specifiche componenti nazionali<br />
della cultura di <strong>Gramsci</strong> e del <strong>su</strong>o storicismo; l’ipotesi che, in<br />
positivo (Garin), radica più profondamente la personalità di <strong>Gramsci</strong><br />
nella cultura italiana, idealistica e antipositivistica, del <strong>su</strong>o tempo e,<br />
nella versione negativa, tenta di ridimensionare la portata innovatrice<br />
ed europea del <strong>su</strong>o marxismo; e infine l’ipotesi che colloca<br />
<strong>Gramsci</strong> nel vivo del dibattito acceso in seno al marxismo europeo<br />
(occidentale) dalle voci maggiori della critica revisionista, scorgendone<br />
in lui il <strong>su</strong>peramento dall’interno e quindi attribuendo una originale<br />
proiezione europea (nell’Occidente sviluppato e/o «decomposto»),<br />
più che nazionale, alla <strong>su</strong>a teoria e al <strong>su</strong>o conseguente pro-<br />
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