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Seminario su Gramsci - ART

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Perché è molto importante questo legame anche nella vicenda di<br />

<strong>Gramsci</strong> dirigente politico? Perché il partito italiano nasce bordighista,<br />

come abbiamo detto, e bordighista significa soprattutto una visione che<br />

noi oggi definiremmo “settaria” della lotta politica. Cioè un partito di<br />

quadri, un partito marxista, molto disciplinato, molto organizzato, ma<br />

del tutto incapace di fare politica tra le masse. Citerò, per capirci, solo<br />

due punti di polemica fra <strong>Gramsci</strong> e Bordiga, che fanno capire in che<br />

cosa consiste l’errore del bordighismo (dell’ “ingegnere Bordiga”, come<br />

sarà chiamato spregiativamente per sottolineare una certa coerenza eccessiva,<br />

un po’ schematica, matematica appunto e ingegneresca di questo<br />

compagno).<br />

In primo luogo il dissenso <strong>su</strong>ll’organizzazione dei comunisti nelle<br />

fabbriche: Bordiga sosteneva che organizzare il partito per cellule<br />

<strong>su</strong>i luoghi di lavoro era un fatto pericoloso, perché esponeva il partito<br />

alla contaminazione di elementi di sindacalismo, di trade-unionismo;<br />

quindi il partito doveva essere organizzato solo in sezioni territoriali,<br />

cioè in modo più puro e astratto e non “sporcarsi” con le<br />

possibile spinte trade-unionistiche che venivano dai luoghi di lavoro:<br />

questo la dice molto lunga e abbiamo visto che la concezione di <strong>Gramsci</strong><br />

<strong>su</strong>l rapporto tra spontaneità e direzione era ben diversa.<br />

Un secondo punto che fa capire bene che cosa volle dire il settarismo<br />

bordighiano è l’esperienza degli “Arditi del Popolo” a un certo<br />

punto, quando lo scontro con i fascisti divenne scontro armato (in<br />

tutta Italia i fascisti devastavano le Case del popolo, le sedi del movimento<br />

operaio, del sindacato, bastonavano gli antifascisti, ecc.) si determinò<br />

un movimento di autorganizzazione armata proletaria denominata<br />

“gli Arditi del Popolo”, un’organizzazione unitaria a cui partecipavano<br />

lavoratori e operai (soprattutto) di tutti i partiti e anche molti senza<br />

partito; la linea del PCd’I era in quel momento che gli operai comunisti<br />

non potevano stare in quella organizzazione perché essa non era un’organizzazione<br />

di comunisti e che invece bisognava organizzare solo i comunisti,<br />

in quanto tali. Così l’esperienza degli “Arditi del Popolo”, credo<br />

anche per questo gravissimo errore di direzione, non riuscì ad opporsi<br />

come forse sarebbe stato possibile alla violenza fascista.<br />

Certo è che, al II Congresso del PCd’I, che si tiene a Roma nel marzo<br />

del 1922, si verifica il massimo dell’espressione della direzione bordighista,<br />

e comincia l’opposizione di <strong>Gramsci</strong> a questa linea. In particola-<br />

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