Seminario su Gramsci - ART
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<strong>Gramsci</strong> e Lenin, Togliatti e <strong>Gramsci</strong>. Continuità e discontinuità<br />
di Luigi Vinci<br />
Il tentativo operato in questa comunicazione<br />
<strong>Gramsci</strong> e Lenin, Togliatti e <strong>Gramsci</strong>. Sono stato io a chiedere di riferire<br />
<strong>su</strong> questo tema, o meglio <strong>su</strong> questi due temi, a questo seminario perché<br />
ritengo che rispondere alle questioni che implica sia contribuire alla<br />
costruzione di uno dei mattoni necessari alla ripresa in Italia della sinistra<br />
comunista. L’epoca dell’improvvisazione pittoresca e altisonante<br />
ha dato frutti effimeri e lasciato macerie fatte di molto materiale pessimo,<br />
<strong>su</strong>l piano teorico e dell’orientamento politico come <strong>su</strong> quello morale,<br />
che se non verrà sostituito con materiale migliore verremo tolti<br />
definitivamente di mezzo. Né è solo questione di un edificio la cui costruzione<br />
sia valida, lo è anche di un edificio che consegni una memoria<br />
alla militanza comunista giovane e ridia dignità a quella meno giovane.<br />
Anche per questo occorre parlare di Lenin, <strong>Gramsci</strong> e Togliatti. Ci agevola,<br />
infine, la distanza che ci separa da loro, non solo temporale ma<br />
fatta di grandi cambiamenti, e ci agevolano i <strong>su</strong>ggerimenti che vengono<br />
da questi cambiamenti.<br />
Tutti quanti sappiamo che il <strong>Gramsci</strong> del PCd’I riteneva che la propria<br />
ricerca teorica e pratica si collocasse organicamente nel solco aperto<br />
dal leninismo e dalla III Internazionale. Analoga cosa riterrà Togliatti<br />
riguardo al proprio rapporto alla ricerca di <strong>Gramsci</strong>, affrontando il VII<br />
Congresso della III Internazionale o dal 1944 in poi. Ma ciò a cui ora<br />
occorre guardare, per via dei cambiamenti del trentennio alle nostre<br />
spalle, è a come essi abbiano trasformato elementi importanti della ricerca<br />
di <strong>Gramsci</strong> in qualcosa che la autonomizza dal leninismo, e inoltre<br />
a come questo valga nel rapporto di Togliatti a <strong>Gramsci</strong>. In altre parole,<br />
ciò a cui ora occorre guardare è a come quello che prima era un<br />
complesso teorico al tempo stesso pluralistico e sostanzialmente compatto<br />
sia divenuto, per via dei cambiamenti in questione, qualcosa che<br />
si è scomposto: quindi qualcosa che, se è non riconsiderato globalmente<br />
e al tempo stesso con un bisturi, caotizza la ricerca teorica e l’azione<br />
pratica.<br />
Dunque quale bisturi: l’“intenzione” teorico-pratica di <strong>Gramsci</strong>, in<br />
quanto validata, a mio avviso, dagli avvenimenti del nostro periodo, ul-<br />
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