Seminario su Gramsci - ART
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<strong>Gramsci</strong> e l’oggetto della politica comunista<br />
di Mimmo Porcaro<br />
Vorrei evidenziare una tensione che esiste nel testo di <strong>Gramsci</strong> e tra il<br />
testo di <strong>Gramsci</strong> e la realtà.<br />
Il problema da cui prende le mosse il mio contributo è quello del rapporto<br />
tra le leggi generali del modo di produzione capitalistico e le forme<br />
concrete d’esistenza di esso; nonché quello del rapporto tra quelle<br />
leggi e quelle forme da un lato e l’oggetto della politica dall’altro.<br />
Qual è la posta in gioco “pratica” di questo problema?<br />
Se pensiamo che l’oggetto della politica s’identifichi con le leggi generali<br />
del capitalismo, ossia se pensiamo che la politica consista nell’agire<br />
<strong>su</strong>l rapporto di lavoro salariato in generale e <strong>su</strong>lle dinamiche dell’accumulazione<br />
in generale, noi riusciamo senza dubbio ad ancorare la nostra<br />
politica <strong>su</strong> principi saldi. Ma con ciò rischia di sfuggirci la situazione<br />
concreta, ed il richiamo ai principi generali rischia di essere una fuga<br />
rispetto ai compiti specifici, ogni volta diversi, che le situazioni via via<br />
ci pongono. Ne deriva anche una posizione meccanicista, secondo cui<br />
le leggi generali spiegano tutto, e prima o poi si imporranno nella loro<br />
nettezza attraverso la mutevole confusione dei fenomeni. Tale meccanicismo<br />
può as<strong>su</strong>mere, a seconda del diverso modo in cui viene pensato<br />
il funzionamento delle leggi generali, una forma evoluzionista o crollista,<br />
ma in ogni caso la rivoluzione nasce quasi meccanicamente dallo<br />
sviluppo o dalla crisi del capitale (da ciò, anche, il carattere spesso economicista<br />
del meccanicismo).<br />
Al contrario, se pensiamo che l’oggetto della politica si identifichi con<br />
le sole forme concrete d’esistenza del capitalismo, riusciamo certamente<br />
ad afferrare meglio la situazione in cui ci troviamo ad agire. Ma, non<br />
ponendo il problema del rapporto tra le <strong>su</strong>ddette forme concrete e le<br />
leggi generali, rischiamo di non comprendere la relazione fra gli obiettivi<br />
congiunturali e quelli di fondo; rischiamo quindi il politicismo e l’opportunismo.<br />
Althusser ha affrontato magistralmente il problema (in Leggere il Capitale,<br />
ma prima, e forse meglio, in Per Marx, in particolare nel saggio Contraddizione<br />
e <strong>su</strong>rdeterminazione.) dicendo che le leggi generali (le contraddizioni<br />
generali) sono meri “oggetti di pensiero”, e che solo alla con-<br />
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