Seminario su Gramsci - ART
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grazie ad una <strong>su</strong>a personalissima curvatura dell’idealismo che si connette<br />
al leninismo; può sembrare un po’ difficile, e perfino un po’ paradossale<br />
questo discorso, proverò dunque a spiegarlo meglio. Nel dicembre<br />
1917, proprio quando arriva la notizia di cosa è <strong>su</strong>ccesso in Russia (della<br />
prima rivoluzione in cui la classe operaia prende il potere) <strong>Gramsci</strong><br />
scrive un articolo molto importante intitolato La rivoluzione contro il<br />
“Capitale”, intendendo per “Capitale” il gran libro di Marx. In che senso<br />
la rivoluzione d’Ottobre è la rivoluzione contro Il Capitale di Marx?<br />
Scrive <strong>Gramsci</strong>:<br />
«...Essa è la rivoluzione contro il Capitale di Carlo Marx. Il Capitale di Marx era ,<br />
in Russia, il libro dei borghesi più che dei proletari. Era la dimostrazione critica<br />
della fatale necessità che in Russia si formasse una borghesia, si iniziasse un’era<br />
capitalistica,si instaurasse una civiltà di tipo occidentale, prima che il proletariato<br />
potesse neppure pensare alla <strong>su</strong>a riscossa, alle <strong>su</strong>e rivendicazioni di classe,<br />
alla <strong>su</strong>a rivoluzione. I fatti hanno fatto scoppiare gli schemi critici entro i quali<br />
la storia della Russia avrebbe dovuto svolgersi secondo i canoni del materialismo<br />
storico (...) e se i bolsceviki rinnegano alcune affermazioni del Capitale, non<br />
ne rinnegano il pensiero immanente e vivificatore. Essi non sono “marxisti”,<br />
ecco tutto; non hanno compilato <strong>su</strong>lle opere del Maestro una dottrina esteriore, di<br />
affermazioni dogmatiche e indiscutibili. Vivono il pensiero marxista, quello che<br />
non muore mai, che è la continuazione del pensiero idealistico italiano e tedesco, e<br />
che in Marx si era contaminato di incrostazioni positivistiche e naturalistiche. E<br />
questo pensiero pone sempre come massimo fattore di storia non i fatti economici<br />
bruti, ma l’uomo, ma le società degli uomini, degli uomini che si accostano fra<br />
di loro, s’intendono fra di loro, sviluppano attraverso questi contatti (civiltà) una<br />
volontà sociale, collettiva, e comprendono i fatti economici, e li giudicano, e li<br />
adeguano alla loro volontà...» 5 .<br />
È un linguaggio, come vedete, dal forte sapore idealistico, ed è indubbiamente<br />
un <strong>Gramsci</strong> ancora (come si dice) “giovanile”, ma mi sembra<br />
che sia già molto chiaro in questo articolo il <strong>su</strong>o originale modo di essere<br />
leninista. Cosa percepisce e cosa intende nell’Ottobre e nel leninismo<br />
<strong>Gramsci</strong>? Intende un intervento soggettivo nella crisi, questo mi<br />
sembra che sia il punto: cioè mentre i socialisti aspettavano e dicevano,<br />
secondo i sacri testi, che prima era necessario che ci fosse il capitalismo,<br />
poi che il capitalismo evolvesse, poi che degenerasse e solo in<br />
quel momento si sarebbe posto il problema della rivoluzione, Lenin invece<br />
è portatore di una visione completamente diversa, una visione che<br />
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