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Seminario su Gramsci - ART

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osso” aveva tuttavia dimostrato, con il quasi generale isolamento degli<br />

operai rispetto alla società e in particolare alle masse contadine e perciò<br />

con la loro sconfitta, che non si poteva più considerare secondario che<br />

le rivolte operaie fossero gestite con limitati contenuti corporativi dal<br />

sindacalismo riformista e da partiti fortemente condizionati dai riformisti.<br />

La Russia aveva realizzato l’Ottobre grazie alla conquista da parte<br />

bolscevica dell’egemonia in seno alla classe operaia e a quella grande<br />

avanguardia contadina che erano diventati in guerra i soldati, sicché<br />

non solo bisognava, a nome dell’internazionalismo, stare dalla <strong>su</strong>a parte<br />

e difenderla ma pure imparare teoricamente e praticamente da essa a<br />

fare la rivoluzione. Parimenti in Italia con la sconfitta operaia la prospettiva<br />

ri<strong>su</strong>ltava radicalmente rovesciata, il fascismo era all’attacco, disponeva<br />

dell’appoggio della borghesia industriale, della proprietà agraria,<br />

della monarchia, stava sfondando: e anche questo sollecitava la necessità<br />

di un partito comunista di tipo leninista, cioè omogeneamente<br />

rivoluzionario e fatto di quadri, per riuscire a reagire efficacemente e, se<br />

sconfitti, a resistere. E’ dunque riflettendo <strong>su</strong>ll’orientamento che un<br />

tale partito avrebbe dovuto adottare contro il fascismo che comincia a<br />

peculiarizzarsi il pensiero di <strong>Gramsci</strong>. Lungi dal configurarsi come la<br />

semplice riproposizione nel contesto italiano delle posizioni leniniste (e<br />

ancor meno configurandosi come adesione o <strong>su</strong>balternità alle posizioni<br />

settarie di Bordiga), i contenuti dello scontro con quest’ultimo, le <strong>su</strong>ccessive<br />

Tesi di Lione (gennaio 1926, presentate da <strong>Gramsci</strong> e da Togliatti),<br />

preparatorie del III Congresso del PCd’I, e la relazione in apertura<br />

di congresso svolta da <strong>Gramsci</strong> richiamano, assieme a fondamentali tesi<br />

leniniste, la struttura dualistica della società italiana, l’alleanza tra le<br />

classi dirigenti del nord industriale e del <strong>su</strong>d agrario, il ruolo dei grandi<br />

intellettuali nel dare forma politica e nel consegnare capacità egemonica<br />

a quest’alleanza, il ruolo svolto a <strong>su</strong>pporto di questi assetti dal Vaticano,<br />

attraverso la <strong>su</strong>a cultura oscurantista e reazionaria, la <strong>su</strong>a dottrina<br />

interclassista e la <strong>su</strong>a azione di contenimento del malcontento contadino,<br />

il fascismo come massa principalmente fatta di piccola borghesia<br />

pauperizzata, esasperata e costituita in truppa d’attacco delle classi dirigenti,<br />

il proletariato industriale come unica classe obiettivamente in<br />

grado di consegnare all’Italia, attraverso la <strong>su</strong>a lotta per il socialismo,<br />

una prospettiva di ricomposizione e di sviluppo civile. Viene così delineandosi<br />

in queste vicende parte del materiale teorico che <strong>Gramsci</strong> uti-<br />

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