Seminario su Gramsci - ART
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”ci ripensa” sopra, se e come cambia idea e perché, se c’è un rapporto<br />
fra le modifiche che egli apporta e l’evoluzione della situazione politica<br />
e personale, etc. Ma forse è davvero un tipo di lettura troppo complicato<br />
(e non a caso, che io sappia, nes<strong>su</strong>no l’ha finora fatta sistematicamente);<br />
ed allora la cosa più sensata è davvero cominciare a leggere,<br />
molto semplicemente, dall’inizio e procedere pian piano in avanti; e<br />
tanto meglio se, da un certo punto in poi, comincerai ad avvertire la<br />
piacevole sensazione di ... avere già letto da qualche parte quelle parole<br />
o quei concetti (sarà anzi un buon segno!).<br />
In ogni caso può essere molto utile tenere presenti i diversi ”Indici” o<br />
”Sommari” che <strong>Gramsci</strong> viene via via elaborando e proponendo a se<br />
stesso (e mi permetto, per questo aspetto, a rinviare al paragrafo Struttura<br />
del mio lavoro einaudiano del 1996, alle pp. 568-585): in questo<br />
modo ci si orienta molto meglio, si capisce che cosa <strong>Gramsci</strong> cercava di<br />
scrivere in quel momento, quale progetto aveva in testa, e così via, e le<br />
singole note forse non ti sembreranno più sconnesse fra loro e ca<strong>su</strong>ali.<br />
4. L’edizione Togliatti-Platone<br />
Nell’ultimo capitolo abbiamo parlato dell’edizione dei Quaderni che<br />
abbiamo definito Togliatti-Platone, quella insomma tematica, per argomenti<br />
che vide la luce fra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli<br />
anni Cinquanta. È quello il <strong>Gramsci</strong> <strong>su</strong> cui si sono formate almeno<br />
due generazioni di comunisti (che non sono però la tua generazione).<br />
La stessa edizione è stata pubblicata dagli Editori Riuniti in<br />
un formato molto economico. Detto della <strong>su</strong>periorità dell’edizione<br />
critica di Gerratana (e dunque dell’obbligo culturale e politico di<br />
leggere oggi <strong>Gramsci</strong> in quella edizione) non bisogna però nascondersi<br />
i grandi meriti dell’edizione Togliatti-Platone; insomma, fili mi,<br />
se riesci a trovarla <strong>su</strong>lle bancarelle, o fra i libri di un tuo nonno sessantottino,<br />
o addirittura nella bibliotechina del tuo Circolo, guardala<br />
con rispetto e con amore e, magari, leggila (se poi si tratta addirittura<br />
della princeps einaudiana, cioè dei volumi intonsi con la copertina<br />
grigia e quella carta un po’ giallina e spessa, allora si tratta anche dal<br />
punto di vista della bibliofilia di libri bellissimi!).<br />
L’edizione Togliatti-Platone ha (secondo chi scrive) alcuni importanti<br />
difetti ma ha anche molti pregi, soprattutto di leggibilità: è assai<br />
comodo trovare raggruppati per grandi argomenti unificanti gli<br />
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