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to, commercio, e l’ala protettrice di un padre <strong>del</strong>l’underground.<br />
I segni di questo uso vengano continuamente conservati,<br />
continuamente esaltati, a tratti tematizzati direttamene<br />
attraverso un lavoro compiuto a posteriori (Behind<br />
Your Eyelids). I graffi, i tagli, le imperfezioni <strong>del</strong>la pellicola,<br />
gli scarti, le sua stessa decomposizione, sono parti integranti<br />
nella costruzione <strong>del</strong> testo e <strong>del</strong> suo senso (Nickel,<br />
2000). Sono i segni <strong>del</strong> tempo sulla materia, le tracce di una<br />
visione che ha logorato, anche fisicamente, il proprio<br />
oggetto: lo sguardo implicito degli spettatori diventa, non<br />
solo metaforicamente, lo strumento stesso di costituzione<br />
<strong>del</strong>le immagini e partecipa <strong>del</strong>la creazione.<br />
E’ chiaro come in tutto questo diventi determinante la<br />
polemica ideologica, la critica al sistema socio-culturale<br />
che sottolinea come l’uso e la diffusione <strong>del</strong>le immagini<br />
determini un processo illusorio che tende a occultare il<br />
visibile impedendone per sempre la percezione. Non è un<br />
caso che nella sinossi di Evil and Pop Culture si faccia riferimento<br />
allo scorpione nascente: Scorpio Rising (1963, Kenneth<br />
Anger), certamente, ma anche nascita, trasformazione,<br />
qualcosa di vivo che si agita sotto la pelle. E’ il desiderio<br />
e la necessità di far uscire dalle immagini “viste” qualcosa<br />
che non lo è ancora, per dar loro una vita supplementare<br />
che in realtà potenzialmente già possedevano. Così<br />
Impero, non più un Plagium, è ancora la ricodificazione di<br />
elementi preesistenti. “Documentari, film di guerra, fotografie<br />
e reperti vari”: la condanna <strong>del</strong> sistema americano<br />
viene condotta attraverso i suoi simulacri, i suoi idoli<br />
(denaro ed eroi) e il modo in cui sono rappresentati, selezionati.<br />
E’ un lavoro che ancora una volta esalta la polisemia<br />
<strong>del</strong>le forme depositate nell’immaginario collettivo sottolineandone<br />
l’ambiguità. L’articolazione dei “reperti”<br />
attiene a un criterio di verità soggettiva che mostra la direzione<br />
che i vari segni devono seguire per determinare il<br />
senso che si vuole loro conferire. I materiali vengono stravolti<br />
nel senso, deviati nella direzione e nella struttura<br />
come se avessero al loro interno dei virus che ne hanno<br />
infettato la natura. Viene riconosciuta una paternità esterna<br />
alle cose e alle immagini ma allo stesso tempo la necessità,<br />
attraverso un <strong>nuovo</strong> discorso, di recuperare l’istanza<br />
primaria che le aveva generate verificandone la resistenza<br />
e aprendola a una nuova “verità”.<br />
It is no coincidence that they refer not only to the scorpio rising<br />
in the synopsis of Evil and Pop Culture: Scorpio Rising (Kenneth<br />
Anger, 1963), but also to birth, transformation, and something<br />
that is alive and simmers under the skin. It the desire and<br />
need to let out from the “seen” images something that does not<br />
yet exist, to give them an additional life that they actually<br />
already possessed. Thus, Impero, no longer a Plagium, is the<br />
re-codification of pre-existing elements. “Documentaries, war<br />
films, photographs and various archival finds”: the condemnation<br />
of the American system is carried out through its simulacra,<br />
its idols (money and heroes) and the way in which they are represented<br />
and selected. Theirs is a work that once again exalts the<br />
polysemy of the forms deposited in the collective imagination,<br />
stressing their ambiguity. The articulation of the “finds” regards<br />
a criterion of subjective truth that demonstrates the direction<br />
that the various signs have to follow to determine the meaning<br />
that others wish to bestow upon them. The material is twisted in<br />
its meaning, deviated in its direction and structure as if it contained<br />
a virus that has infected its nature. An external paternity<br />
of things and images is recognized, as is, simultaneously, the<br />
need, through a new discourse, to salvage the primary situation<br />
that generated it, verifying its resistance and opening up for it a<br />
new “truth.”<br />
“Re-using an image or text means exploring, backing up its<br />
soul, the soul of the person who created it. It’s no coincidence<br />
that, in Latin, ‘plagium’ means abduction of the soul.”<br />
“Riutilizzare un’immagine o un testo significa esplorare,<br />
assecondare la sua anima, l’anima <strong>del</strong>le persone che l’hanno<br />
creata. Non a caso plagium significava in latino rapimento<br />
di anima.”<br />
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