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Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page

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Il confronto mostra che, <strong>nel</strong>l’intervallo di tempo considerato, <strong>nel</strong> settore sud-occidentale dell’area<br />

flegrea e lungo la fascia costiera della zona centrale della caldera, da Bagnoli ad Arco Felice, si è<br />

verificato un aumento di gravità. I valori massimi, di circa 45µGal, si hanno da Lucrino a Miseno;<br />

aumenti di gravità significativi (circa 30µGal) sono osservabili anche alle stazioni di Gerolomini e<br />

Corso Yalta (ex Via Napoli) dove generalmente si verificano i maggiori movimenti del suolo. Nel<br />

settore nord occidentale, inclusa anche l’area della Solfatara, non è stata rilevata alcuna variazione<br />

di g. Il quadro ottenuto non presenta più, come nei periodi precedenti a partire dal novembre 2003,<br />

una distribuzione spaziale con una geometria ben definita e omogenea, a simmetria quasi radiale<br />

con le massime variazioni localizzate <strong>nel</strong>l’area dove avvengono i maggiori movimenti del suolo.<br />

Perciò, allo scopo di evidenziare eventuali effetti stagionali, i dati sono stati anche confrontati con<br />

quelli rilevati <strong>nel</strong> novembre 2005. Il confronto mostra un campo (fig. 4b) molto simile a quello<br />

ottenuto per il periodo aprile-dicembre 2006, anche se con ampiezza delle variazioni più piccole<br />

(variazioni massime di circa 30µGal), e suggerisce sia che le variazioni rilevate <strong>nel</strong> dicembre 2006<br />

non sono da attribuire prevalentemente ad effetti stagionali sia che l’aumento di gravità osservato<br />

sembrerebbe essersi verificato quasi totalmente <strong>nel</strong> corso dell’ultimo periodo analizzato. Ciò viene<br />

anche confermato dal confronto con il campo variometrico relativo al periodo novembre 2005-aprile<br />

2006 (fig. 4c) caratterizzato da una generale diminuzione di gravità <strong>nel</strong>la parte centrale della<br />

caldera che, seppure ai limiti della significatività statistica, appare coerente con il sollevamento in<br />

atto. E’ da far notare che l’ultima campagna di misure è stata condotta in un periodo in cui la fase<br />

di sollevamento iniziata <strong>nel</strong> 2004 ha subito una lieve flessione, anche con alcune fluttuazioni <strong>nel</strong><br />

verso del moto del suolo. I dati non sono stati corretti dell’effetto della variazione di quota per<br />

indisponibilità dei dati altimetrici, essendo la campagna di livellazione ancora in corso di<br />

effettuazione al momento della stesura del presente rapporto. Pertanto, non è possibile stimare i<br />

residui gravimetrici indicativi della variazione e/o ridistribuzione di massa in profondità. I dati rilevati<br />

<strong>nel</strong> dicembre 2006 sono stati confrontati anche con quelli dei periodi precedenti, a partire dal<br />

novembre 2003, per avere un quadro complessivo della dinamica che sta interessando l’area<br />

flegrea (fig. 5). Infatti, come già descritto dettagliatamente in precedenti rapporti sull’attività di<br />

sorveglianza <strong>INGV</strong> - Osservatorio Vesuviano, <strong>nel</strong>l’aprile 2004 è stato rilevato il formarsi di una fase<br />

di diminuzione di gravità, localizzata <strong>nel</strong>la zona centrale della caldera, seguita da un aumento di<br />

gravità rilevato sino al novembre 2005; i due episodi si sono sviluppati prevalentemente in due<br />

distinti periodi, novembre 2003 - novembre 2004 (fig. 5a) e novembre 2004 - novembre 2005 (fig.<br />

5b). Le due fasi sono paragonabili per estensione, ma l’incremento di gravità risulta circa il 50%<br />

della diminuzione di g. Infatti, il confronto complessivo novembre 2003 - novembre 2005 (fig. 5c)<br />

evidenzia il permanere di un residuo negativo <strong>nel</strong> centro della caldera, osservabile fino all’aprile<br />

2006 (fig. 5d) quando riprende una fase di aumento di gravità, rilevata a dicembre 2006, che divide<br />

il campo, sino ad allora omogeneo, in due zone ben distinte (fig. 5e): l’area occidentale<br />

caratterizzata da un aumento di gravità e la zona centrale caratterizzata da una diminuzione di<br />

gravità che, comunque, si riduce ai limiti della significatività statistica. Infine, è stato anche<br />

analizzato il periodo novembre 2004 - novembre/dicembre 2006 al fine di verificare se l’ultimo<br />

episodio può considerarsi la continuazione della fase di aumento di g osservata <strong>nel</strong>l’intervallo<br />

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