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Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page

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Etna (5 stazioni) di recente installazione per la misura continua, durante le ore diurne, del flusso<br />

di SO 2 .<br />

Per quanto riguarda il settore del monitoraggio sismologico le attività di monitoraggio e<br />

sorveglianza coprono la sistematica e regolare acquisizione, pre-elaborazione e analisi dei dati<br />

provenienti dal sistema di rilevamento sismico disposto sui vulcani attivi siciliani e sulle aree<br />

tettoniche della Sicilia Nord-Orientale, Calabria Meridionale e degli Iblei. Inoltre viene garantito il<br />

controllo dell’attività sismica delle aree tettoniche e di quelle vulcaniche attive della Sicilia<br />

Orientale mediante il mantenimento di un servizio di reperibilità simologica (ricercatori) e di<br />

reperibilità tecnica e informatica (tecnici e tecnologi), e con la partecipazione del personale<br />

afferente ai turni H24 <strong>nel</strong>la sala di sorveglianza dell’istituto. Il servizio di reperibilità sismologica<br />

comprende la produzione di rapporti settimanali e di comunicati giornalieri <strong>nel</strong> caso in cui si<br />

verificano eventi sismici significativi. A questo si aggiungono le attività del gruppo Macrosismico<br />

<strong>nel</strong> caso di eventi particolarmente energetici, fortemente avvertiti o oltre la soglia del danno.<br />

L’elevata densità di stazioni sismiche presenti in Sicilia Orientale (62 sono i siti di rilevamento della<br />

Rete Sismica Permanente) permette oggi di disporre di un accurato controllo della sismicità anche<br />

di bassa magnitudo <strong>nel</strong>le aree monitorate. Il confronto con il sistema di rilevamento sismico<br />

nazionale (Rete Sismica Nazionale Centralizzata, RSNC gestita da <strong>INGV</strong>-Centro Nazionale<br />

Terremoti) conferma che l’elevata capacità di detezione degli eventi sismici da parte di una densa<br />

rete, permette di ottimizzare le attività di sorveglianza, monitoraggio e ricerca in questa parte<br />

dell’Italia a maggior rischio sismico e vulcanico. In sintesi i dispositivi di misura gestiti dall’<strong>INGV</strong>-CT<br />

possono essere raggruppati in due tipologie:<br />

Rete Sismica Permanente (RSP): rappresenta il dispositivo di misura continuo costituito da 68<br />

stazioni distribuite in tutta la Sicilia orientale con acquisizione e trasmissione automatica dei dati<br />

presso il Centro di Acquisizione Unificato Dati (CUAD) e presso la Sala Operativa di Catania.<br />

Nel complesso la RSP copre 4 grandi aree:<br />

• Area Etnea.<br />

• Area Eoliana.<br />

• Area Calabro-Peloritana.<br />

• Area Iblea.<br />

Per ogni area è impiegata sia strumentazione digitale di nuova generazione in trasmissione<br />

numerica e satellitare sia strumentazione analogica ereditata dagli enti confluiti <strong>nel</strong>l’<strong>INGV</strong>. Nel<br />

complesso sono operanti <strong>nel</strong>le varie aree 68 stazioni sismometriche, delle quali 32 digitali BB 3-<br />

componenti satellitari, 12 alogiche corto periodo 3-componenti e le restanti mono-componente.<br />

Quattro di queste sono dotate di sensore accelerometrico e 2 di sensore infrasonico.<br />

Rete Sismica Mobile (RSM): rappresenta il dispositivo di misura temporaneo utilizzato<br />

all’occorrenza per integrare le strumentazioni della RSP o per condurre esperimenti e campagne<br />

anche al di fuori delle aree di competenza monitorate dalla Sezione di Catania. Allo stato attuale la<br />

rete mobile è dotata di 10 stazioni e di un furgone per la centralizzazione dei dati.<br />

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