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Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page

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Risultati del monitoraggio in continuo<br />

In fig. 8 è riportato l’andamento del flusso di CO 2 <strong>nel</strong> sito FLXOV1, mediato su intervalli mensili ed<br />

annui. Il degassamento diffuso di CO 2 <strong>nel</strong> sito mostra un marcato trend decrescente <strong>nel</strong> periodo<br />

1998-2001, un andamento all’incirca costante <strong>nel</strong> periodo 2001-2003 e un trend leggermente<br />

decrescente negli anni 2004-2005 e <strong>nel</strong> 2006. L’andamento medio mensile ha evidenziato<br />

variazioni stagionali già riconosciute negli anni precedenti con valori più elevati di flusso in<br />

concomitanza della stagione umida (autunno - inverno). Come evidenziato nei precedenti rapporti<br />

di sorveglianza i picchi positivi di alta frequenza del flusso di CO 2 (fig. 9) sono tutti correlati con gli<br />

eventi piovosi dell'area flegrea che provocano un aumento <strong>nel</strong> contenuto d'acqua <strong>nel</strong> suolo e<br />

variazioni positive del flusso di CO 2 <strong>nel</strong> sito di monitoraggio. Durante il periodo umido autunno<br />

2005 - inverno 2006 e per tutto il primo semestre del 2006 questa correlazione appare molto meno<br />

evidente e, malgrado si siano registrati periodi piovosi, il flusso di CO 2 mostra un generale<br />

andamento costante. La stazione meteorologica ABC 7203 completa il set di dati ambientali<br />

(atmosferici e del suolo) relativi al cratere della Solfatara. La stazione ABC 7031 è posta <strong>nel</strong>lo<br />

stesso sito della stazione FLXOV1 registra le temperature del suolo a differenti profondità (fig. 10).<br />

I valori di temperatura del suolo mostrano un generale andamento sinusoidale per effetto delle<br />

variazioni termiche stagionali. Durante il 2006 la stazione ha subito un intervento di manutenzione<br />

e, pertanto, la serie di dati è interrotta <strong>nel</strong> periodo marzo-maggio 2006. Il sensore di temperatura<br />

posto a 30cm di profondità ha presentato anomalie di funzionamento dal maggio 2006 e, per il<br />

calcolo del gradiente termico <strong>nel</strong> suolo, sono stati utilizzati i dati acquisiti a 10 e 20cm di profondità.<br />

Il cronogramma del gradiente termico del suolo (fig. 11) mostra un andamento molto simile al<br />

flusso di CO 2 registrato alla stazione FLXOV1; i periodi umidi (autunno-inverno) sono caratterizzati<br />

da valori più alti e ogni singolo evento piovoso è registrato come picco positivo del gradiente<br />

termico. Nell’area di Pisciarelli-Agnano la stazione FLXOV3 è operativa dall’ottobre 2005 e<br />

continua a funzionare regolarmente malgrado la "severità" del sito monitorato (alta emissione di<br />

gas acidi ed alta temperatura del suolo). L’intervallo di acquisizione è di due ore. In fig. 12 è<br />

riportato il cronogramma del flusso di CO 2 registrato dalla stazione da ottobre 2005 ad oggi. La<br />

serie dei valori registrati ogni due ore (linea grigia) mostra una notevole dispersione mentre<br />

risultano ridotte le variazioni dei valori medi giornalieri (linea nera). Il valore medio di flusso per il<br />

periodo ottobre 2005-giugno 2006 è di circa 11000gm -2 d -1 , come indicato <strong>nel</strong> rapporto di<br />

sorveglianza “Osservatorio Vesuviano” del primo semestre 2006. Il record di valori ha mostrato<br />

successivamente due picchi anomali. Un primo picco anomalo è stato registrato a Settembre 2006<br />

quando il valore di flusso di CO 2 dal suolo è cresciuto fino a valori medi giornalieri maggiori di<br />

15.000gm -2 d -1 . Un ulteriore e più evidente aumento è stato registrato all’inizio di novembre quando<br />

il valore medio giornaliero è cresciuto fino a valori di circa 30.000gm -2 d -1 . Se gli stessi valori sono<br />

mediati su intervalli mensili (fig. 13), risulta evidente un generale trend crescente a partire dal<br />

maggio 2006, con incrementi <strong>nel</strong> settembre e <strong>nel</strong> novembre 2006. Va segnalato che tali anomalie<br />

avvengono in un’area dove sono evidenti segni macroscopici di aumento d’attività idrotermale<br />

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