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Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page

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l’evoluzione del fenomeno effusivo simulando perfettamente tempi, percorsi, volumi. Questo<br />

aspetto ha una forte valenza per eventuali prossime situazioni di maggiore criticità in cui<br />

occorrerà tenere in considerazione e pianificare eventuali interventi mirati.<br />

• Le simulazioni hanno beneficiato dei tassi di emissione calcolati giornalmente da satellite<br />

attraverso le immagini AVHHR e MODIS le cui informazioni sono state elaborate dall’<strong>INGV</strong>-<br />

CNT.<br />

• Sono state intensificate le attività giornaliere di telerilevamento delle emissioni gassose<br />

(tecniche Cospec e Ftir) per la controllo degli andamenti dei flussi emessi dai crateri centrali e<br />

dalle bocche eruttive.<br />

• Sono stati prelevati giornalmente dalle colate campioni di lava, che sono poi stati analizzati nei<br />

laboratori di fisica e chimica delle rocce per avere subito le caratteristiche dei prodotti emessi e<br />

seguirne eventuali variazioni.<br />

• Sono state campionate le ceneri emesse occasionalmente e analizzate in laboratorio per<br />

accertarne la composizione, e verificare il rapporto di contenuto tra materiale litico e juvenile.<br />

• Sono state condotte analisi supplementari sulla tessitura dei prodotti esplosivi dell’eruzione per<br />

un contributo alla comprensione della dinamica esplosiva.<br />

• In concomitanza con l’inizio della pur ridotta ricaduta di cenere, l’Unità di Progetto “Nubi<br />

Vulcaniche” ha fornito prontamente le simulazioni dell’area potenzialmente interessata dal<br />

fenomeno, che fortunatamente si è limitato ad un caso sporadico di estensione molto<br />

contenuta.<br />

• Grazie all’attività del personale della Sala Operativa della Sezione di Catania, che garantisce la<br />

manutenzione e gestione della rete di telecamere fisse visibili e termiche, l’utilizzo delle<br />

immagini registrate dalla rete di telecamere ha permesso una valutazione dei fenomeni eruttivi<br />

anche in remoto e durante le fasi notturne, oltre che un’analisi a posteriori degli avvenimenti<br />

che hanno innescato l’eruzione.<br />

• Le analisi supplementari sismiche hanno permesso di seguire l’andamento del tremore<br />

associato all’eruzione e valutarne il significato e l’evoluzione.<br />

• I sistemi permanenti a registrazione continua delle deformazioni del suolo (reti GPS e<br />

clinometrica) hanno funzionato con efficienza massima, non rilevando comunque variazioni<br />

significative associabili a particolari evoluzioni dell’eruzione.<br />

• Stesse considerazioni del punto precedente valgono per i dispositivi permanenti di gravimetria e<br />

magnetismo.<br />

• Si è sollevato di nuovo in modo consistente la problematica della cenere emessa in<br />

concomitanza del <strong>secondo</strong> periodo dell’eruzione dell'Etna (ottobre-dicembre 1006), che ha<br />

provocato notevoli disagi alla funzionalità dell'aeroporto di Catania. Per ottimizzare il<br />

monitoraggio e la caratterizzazione dei fenomeni esplosivi è stato implementato un sito web ad<br />

accesso riservato a <strong>INGV</strong> e DPC, attualmente in fase di ultimazione e sperimentazione, che si<br />

compone di: i) sistema osservativo, caratterizzato dai segnali del tremore sismico e dalle<br />

immagini del sistema di telecamere visibili e termiche (CT); ii) sistema di simulazione,<br />

caratterizzato da diversi scenari del processo di dispersione e ricaduta delle ceneri<br />

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