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Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page

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2). La fumarola FA ha fatto registrare infatti solo un lieve decremento termico di circa 15°C,<br />

comunque compreso entro la variabilità del sito. Fa eccezione la fumarola F11, la quale è stata<br />

caratterizzata da un progressivo incremento termico a partire dall’inizio dell’anno, che ha innalzato<br />

la temperatura da 430°C fino a 490°C (in novembre). Tale valore di temperatura è il più alto<br />

registrato al cratere di Vulcano dopo la crisi del 1996.<br />

Discussione dei dati<br />

I gas fumarolici hanno mostrato variazioni composizionali piuttosto ampie, i cui massimi sono stai<br />

raggiunti <strong>nel</strong>la metà dell’anno. Riguardo le specie di chiara origine magmatica, i tenori sono<br />

progressivamente aumentati in tutte le fumarole a partire da gennaio 2006 fino a luglio, quando le<br />

concentrazioni massime di CO 2 ed He <strong>nel</strong>la fumarola FA hanno raggiunto rispettivamente i valori di<br />

15 mol% e 1.7x10 -4 mol% (figg. 3,4). La fumarola F11, benché caratterizzata da temperature di<br />

emissione più elevate rispetto alla FA, ha presentato concentrazioni delle specie magmatiche<br />

lievemente inferiori. In questo ambito, la F0 è la fumarola più influenzata da un termine idrotermale<br />

più superficiale. Successivamente all’apice di luglio, i tenori in CO 2 ed He sono diminuiti in tutte le<br />

fumarole, raggiungendo il minimo <strong>nel</strong> campionamento di novembre. Durante questa campagna di<br />

misure, le concentrazione in CO 2 di tutte le fumarole è risultata compresa <strong>nel</strong>l’intervallo 5.5 - 8.5<br />

mol%. La concentrazione delle specie acide (zolfo e acidi alogenici) non ha evidenziato variazioni<br />

simili a quanto indicato in precedenza per He e CO 2 . I tenori di zolfo totale sono rimasti infatti<br />

prossimi al valore 0.5 mol% in tutte le fumarole (fig. 5). Le concentrazioni di HCl sono apparse<br />

molto variabili, sia tra le fumarole, sia <strong>nel</strong>l’arco dell’anno (fig.6). Le fumarole FA ed F11 hanno<br />

evidenziato concentrazioni elevate come osservato già da qualche anno, al contrario, la fumarola<br />

F0 è stata caratterizzata da valori piuttosto bassi. Le specie magmatiche sono state caratterizzate<br />

da variazioni della composizione isotopica. In particolare, la composizione isotopica del carbonio,<br />

in termini di δ 13 C CO2 , è progressivamente aumentati a partire da gennaio fino a raggiungere un<br />

massimo relativo in luglio <strong>nel</strong>le fumarole FA ed F11 (-0.37‰ vs. PDB) (fig.7). Al pari della<br />

concentrazione di CO 2 , i valori di δ 13 C CO2 sono diminuiti in modo apprezzabile verso la fine del<br />

2006. La composizione isotopica dell’elio <strong>nel</strong>la fumarola F11 ha mostrato una variazione temporale<br />

molto simile, culminata con il valore di 5.84 Ra raggiunto in luglio (in cui Ra indica il rapporto<br />

isotopico 3/4 He in atmosfera, fig.8). Sulla base del chimismo delle fumarole campionate, le<br />

composizioni delle emissioni sembrano ancora suggerire l’esistenza di processi di miscelazione tra<br />

gas magmatici (ricchi in CO 2 ed He) ed idrotermali (poveri in CO 2 ed He) (Nuccio et al., 1999). I<br />

diagrammi CO 2 -HCl e CO 2 -S mantengono saltuarie correlazioni positive, suggerendo che il termine<br />

ricco in CO2 sembra anche trasportare sia il cloro che lo zolfo presenti nei gas fumarolici.<br />

Conclusioni<br />

All’inizio del 2006, la geochimica delle fumarole del cratere di Vulcano segna chiaramente la<br />

scomparsa delle anomalie composizionali che avevano caratterizzato la fine del 2005. Ciò è<br />

mostrato chiaramente dalle basse concentrazioni delle specie magmatiche, che rientrano nei valori<br />

tipici delle fasi di modesta attività del sistema vulcanico. Le variazioni che avvengono nei mesi<br />

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