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Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page

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essenzialmente da CO 2 . Come per il pozzo Discarica, anche per Castello si è esaurito un trend di<br />

diminuzione della temperatura che dal 2002 aveva fatto registrare un calo di oltre 20°C con il<br />

minimo rilevato a gennaio del 2005. Dal febbraio del 2005 fino a tutto il 2006 si osserva, invece,<br />

un’inversione di questo trend con deciso un aumento della temperatura dell’acqua che si riporta<br />

<strong>nel</strong>l’intorno dei valori misurati <strong>nel</strong> 2002-2003. Lo stesso andamento è mostrato dai valori di salinità,<br />

mentre per i valori di PCO 2 il trend finora descritto è molto più smorzato anche se dello stesso<br />

segno. Ciò indica chiaramente che la componente gassosa, provenendo dal reservoir idrotermale<br />

profondo, è meno influenzata dal mixing superficiale tra l’acqua marina e l’acqua meteorica.<br />

Conclusioni<br />

Dall’analisi dei dati si osserva un cambiamento <strong>nel</strong>le modalità di variazione delle caratteristiche<br />

chimico-fisiche delle acque termali dell’area di Vulcano Porto. Tale cambiamento si manifesta sia<br />

con un aumento della frequenza e talvolta anche dell’ampiezza delle variazioni osservate, sia con<br />

l’instaurarsi di un lieve trend in aumento nei valori di temperatura, salinità e PCO 2 che sembra<br />

iniziare <strong>nel</strong> 2004. Per le loro caratteristiche geochimiche e per le modalità di accadimento, le<br />

variazioni osservate non sono ascrivibili al normale ciclo idrologico, ma sono più probabilmente<br />

dovute a variazioni dell’interazione fra la falda termale ed i gas fumarolici. In questa ottica, le<br />

variazioni rilevate <strong>nel</strong>la falda risultano coerenti con gli aumenti significativi registrati <strong>nel</strong>le<br />

temperature di emissione e <strong>nel</strong>le variazioni composizionali dei gas delle fumarole crateriche.<br />

Tuttavia, le anomalie rilevate <strong>nel</strong>la falda sia <strong>nel</strong>le temperature che <strong>nel</strong>la composizione chimica<br />

sono sensibilmente inferiori a quelle osservate durante la crisi del 1996 ed ancor meno rispetto ai<br />

valori registrati <strong>nel</strong> periodo 1988-1993. Queste osservazioni portano a pensare che l’input profondo<br />

di origine magmatica, registrato alle fumarole crateriche tra il 2004 ed il 2005, non sia stato di tale<br />

entità da influenzare la falda termale dell’area di Vulcano Porto con la stessa intensità osservata<br />

negli anni precedenti. Da ciò si può ipotizzare che l’aumento della componente magmatica è stata<br />

efficacemente smaltita fino ad ora dal sistema di degassamento principale dei condotti fumarolici,<br />

interessando solo debolmente le porzioni periferiche del sistema vulcanico (acque termali e<br />

degassamento dai suoli).<br />

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