Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page
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In fig. 5 sono riportate le mappe relative a tutte le campagne generali di misura di flusso di CO 2 alla<br />
Solfatara. Le mappe riportano in scala cromatica la probabilità che il valore del flusso superi la<br />
soglia di 50 gm -2 d -1 , che può essere considerato un limite massimo ragionevole per flussi di CO 2<br />
generati da processi biologici nei suoli. La probabilità maggiore di 0.5 di superare tale soglia è stata<br />
quindi utilizzata per calcolare l’area della DDS (Diffuse Degassing Structure), l’area cioè che<br />
emette CO 2 d’origine profonda. Il cronogramma riportato in fig. 5 evidenzia una forte espansione<br />
della DDS <strong>nel</strong> 2002-2003 che si è mantenuta <strong>nel</strong>le campagne successive. Nel corso del 2006 è<br />
stata inoltre effettuata una campagna di misura più estesa con il fine di delimitare verso Agnano<br />
l’area della DDS della Solfatara. I risultati (fig. 6) mostrano in modo evidente come il degassamento<br />
sia legato sia al cratere della Solfatara sia ad una faglia NE-SW che attualmente emette CO 2 per<br />
un tratto di circa 1.5-2Km. Infine, ricordiamo che dal 2005 è iniziato il monitoraggio della pressione<br />
dinamica (differenza fra la pressione esercitata dal fluido fumarolico e la pressione ambiente) delle<br />
due fumarole principali della Solfatara (BG e BN, fig. 7). Ricordiamo che la pressione dinamica<br />
esercitata da un fluido è funzione della densità e della velocità del fluido. Poiché la densità del<br />
fluido nei due anni d’osservazione è variata in modo molto limitato, le variazioni osservate<br />
dipendono da variazioni <strong>nel</strong>la velocità d’emissione dei fluidi fumarolici. In entrambe le fumarole si è<br />
osservato un trend d’aumento, caratterizzato <strong>nel</strong> caso della fumarola BN da due marcati picchi<br />
positivi, il primo fra ottobre 2005 e gennaio 2006 ed il <strong>secondo</strong> fra giugno e agosto 2006.<br />
Stazioni in continuo: ubicazione e sensoristica<br />
Il sistema di monitoraggio geochimico in continuo dell'Osservatorio Vesuviano comprende<br />
attualmente due stazioni per l'acquisizione dei parametri geochimici (FLXOV1, in Solfatara e<br />
FLXOV3 <strong>nel</strong>l’area dei Pisciarelli), una stazione per la misura del flusso termico e delle temperature<br />
del suolo (ABC 7031) e una stazione meteorologica (ABC 7203) ubicate all’interno del cratere della<br />
Solfatara di Pozzuoli. Nel giugno 2004 era stata inoltre installata una stazione per la misura del<br />
flusso di CO 2 dal suolo basata sulla tecnica di Eddy Correlation (stazione EC già descritta <strong>nel</strong><br />
rapporto 2003). Il test è terminato <strong>nel</strong>l’autunno del 2006 a causa del deterioramento di parte della<br />
strumentazione (anemometro sonico) dovuto alla presenza in aria di H 2 S. La stazione FLXOV1<br />
acquisisce, ad intervalli di due ore, il flusso di CO 2 dal suolo ed alcuni parametri ambientali. La<br />
stazione è operativa dal novembre 1997 e le sue specifiche tecniche sono state indicate nei<br />
precedenti rapporti di sorveglianza. La stazione ABC 7031, ubicata <strong>nel</strong>lo stesso sito della stazione<br />
FLXOV1 e operativa dall'ottobre 2001, misura in automatico il flusso termico e la temperatura del<br />
suolo a tre differenti profondità (0.1, 0.2, 0.3m); anche questa stazione è stata già descritta nei<br />
rapporti precedenti. La stazione ABC 7203 acquisisce, in automatico e con frequenza oraria, alcuni<br />
parametri atmosferici ed ambientali all'interno del cratere della Solfatara. Essa è operativa dal 14<br />
luglio 2003 <strong>nel</strong>lo stesso sito della stazione FLXOV1. La stazione automatica per il monitoraggio del<br />
flusso di CO 2 dal suolo (FLXOV3) è stata reinstallata dall’ottobre 2005 <strong>nel</strong>l'area dei Pisciarelli di<br />
Agnano, area anomala sia per l'entità del degassamento di CO 2 dal suolo sia per la temperatura<br />
del suolo. Questa stazione, acquisisce ad intervalli di due ore il flusso di CO 2 dal suolo ed alcuni<br />
parametri ambientali.<br />
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