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Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page

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dell'eventuale attività esplosiva, determinati automaticamente ogni mattina con proiezione <strong>nel</strong>le<br />

48 ore (CT, OV e PI); iii) sistema di verifica e validazione, caratterizzato dalle immagini<br />

satellitari (CT, CNT). In sostanza l'<strong>INGV</strong> ha messo a punto e fornito un integrato sistema di<br />

monitoraggio al DPC, che a sua volta emetteva giornalmente bollettini di criticità rivolti anche<br />

alle autorità aeroportuali. Ulteriori particolari e più completi dettagli sugli specifici contenuti<br />

scientifici forniti sono forniti <strong>nel</strong> successivo paragrafo.<br />

Descrizione attività per il monitoraggio della dispersione e ricaduta ceneri<br />

L’ Unità di Progetto “Nubi Vulcaniche” che gestisce le attività scientifiche del task “Monitoraggio<br />

delle emissioni dell’Etna” <strong>nel</strong>l’ambito del Progetto FIRB Sviluppo Nuove Tecnologie per la<br />

Protezione e Difesa del Territorio dai Rischi Naturali, è operativa da giugno 2006. In concomitanza<br />

con le fasi eruttive esplosive di novembre e dicembre 2006 sono state rapidamente messe a punto<br />

una serie di attività riguardanti la previsione della dispersione delle nubi di cenere vulcanica<br />

attraverso simulazioni numeriche, e di monitoraggio strumentale delle nubi vulcaniche e della<br />

ricaduta di cenere al suolo. I dati così elaborati (mappe di ricaduta al suolo di cenere) hanno<br />

dapprima permesso di compilare dei rapporti giornalieri sulla previsione della dispersione delle nubi<br />

vulcaniche (peraltro già prodotti in occasione della fase eruttiva di luglio 2006) che venivano forniti<br />

tempestivamente alla Sala Operativa del DPC e successivamente sono state pubblicate<br />

automaticamente sul sito internet ad accesso riservato che l’UFSO ha predisposto per essere<br />

consultate dalla Sala Operativa del DPC.<br />

Attività di simulazione della dispersione delle nubi di cenere vulcanica dell’Etna, mediante un<br />

sistema sviluppato e testato per l’occasione alla Sezione di Catania. Il sistema completamente<br />

automatico gira su un cluster di computer di alte prestazioni, e consiste di:<br />

1. download dei dati delle previsioni meteorologiche giornaliere prodotte dal modello LAMI;<br />

2. decodifica dei dati meteorologici forniti in formato binario GRIB e conversione in files meteo<br />

utilizzabili dai modelli di dispersione TEPHRA (Bonadonna et al., 2005) e PUFF (Searcy et al.,<br />

1998), entrambi validati su eruzioni dell’Etna (Scollo et al., 2007; Aloisi et al., 2002);<br />

3. simulazione giornaliera della dispersione della nube vulcanica prodotta da due scenari eruttivi<br />

tipici dell’attività esplosiva dell’Etna di media intensità con emissione continua, e di forte<br />

intensità con emissione impulsiva, che formano i cosiddetti weak e strong plume;<br />

4. plottaggio automatico dei dati su una griglia di 170 x 170 km centrata sulla città di Catania.<br />

Attività di monitoraggio delle nubi eruttive e della ricaduta della cenere vulcanica al suolo. Si tratta<br />

dei primi strumenti che il progetto ha acquisito e messo in funzione, il ricevitore delle immagini<br />

digitali del satellite geostazionario Meteosat-8 e la prima delle due stazioni di rilevamento in<br />

continuo della ricaduta della cenere vulcanica, mediante un disdometro radar, operante a Catania.<br />

Il <strong>secondo</strong> sensore verrà installato a breve a Nicolosi. I dati di questi sensori sono visualizzabili in<br />

tempo reale mediante un software appositamente realizzato. Inoltre vengono scaricate le immagini<br />

NOAA-AVHRR acquisite ed elaborate dal CNT di Roma. Le immagini del sensore del Meteosat-8<br />

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