Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page
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come più volte segnalato <strong>nel</strong> corso del 2006. Una dettagliata descrizione di tali variazioni è<br />
riportata <strong>nel</strong>l’annesso 1.<br />
Indagini <strong>nel</strong>l’Infrarosso termico<br />
Per poter meglio monitorare il rilascio termico, che ricordiamo costituisce la parte più rilevante del<br />
rilascio energetico degli interi Campi Flegrei, <strong>nel</strong> 2004 è stato reso operativo un sistema di<br />
monitoraggio in continuo delle temperature superficiali dei suoi mediante una camera IR. Allo stato<br />
attuale è in fase di test un software dedicato all'interpretazione automatica delle immagini IR, al<br />
filtraggio dei dati dall'influenza dei parametri ambientali (temperatura dell'aria, vento, eventi piovosi,<br />
ecc.) ed all'estrazione dei parametri utili alla sorveglianza vulcanica. I primi risultati, ancora<br />
preliminari, sembrano indicare durante il 2006 un riscaldamento dell’area monitorata.<br />
Stazione per la misura dei parametri chimico-fisici delle acque<br />
A partire dal 28 marzo 2006 è stata posta in funzione una stazione automatica (Minisonde 5a della<br />
Hydrolab accoppiata ad un acquisitore della OTT modello Logosens2) per la misura del pH, della<br />
Conducibilità Elettrica, della temperatura, dell’altezza piezometrica e del potenziale di ossidoriduzione<br />
delle acque in un pozzo di proprietà delle Terme di Agnano. I dati sono rilevati ogni 15<br />
minuti e mediati ogni ora vengono successivamente inviati alla sede dell’Osservatorio Vesuviano di<br />
via Diocleziano tramite GSM. La fig. 14 riporta le variazioni del pH, della temperatura e del<br />
potenziale di ossido-riduzione misurato dalla sonda a partire dal mese di ottobre. Le variazioni che<br />
si osservano <strong>nel</strong>la temperatura, <strong>nel</strong> potenziale di ossido-riduzione e <strong>nel</strong> pH sono da imputare a forti<br />
eventi piovosi che apportano al pozzo acqua fredda, relativamente ossidante e con minori<br />
contenuti in CO 2 (variazioni sincrone di temperatura, potenziale redox e pH ).<br />
Composizione chimica delle fumarole dell’area flegrea<br />
A partire dal 1983 è iniziato il campionamento periodico della fumarola a più alta temperatura (BG,<br />
T≅160°C) della Solfatara di Pozzuoli; successivamente è iniziato il campionamento sistematico<br />
delle fumarole BN (cratere della Solfatara, dati dal 1995) e Pisciarelli (dati dal 1999). Durante il<br />
2006 sono stati eseguiti 13 campionamenti della fumarola BG, 13 della fumarola BN e 10 della<br />
fumarola dei Pisciarelli di Agnano (i dati sono riportati in tab. 1). Attualmente sono disponibili circa<br />
400 analisi chimiche ed isotopiche dei fluidi fumarolici. Durante tutto il 2006 il rapporto CO 2 /H 2 O<br />
delle fumarole ha continuato a mostrare il trend crescente cominciato <strong>nel</strong> 2000 (fig. 15,<br />
cronogramma del rapporto CO 2 /H 2 O e variazioni di quota del caposaldo 25). Per interpretare in<br />
modo corretto tali variazioni, l’intero data set è stato recentemente re-interpretato con l’obiettivo fra<br />
l’altro di aggiornare il modello concettuale di riferimento. La compatibilità fisica di questo modello è<br />
supportata dai risultati di simulazioni fisico-numeriche del sistema idrotermale. Alla luce del nuovo<br />
modello concettuale di riferimento, le variazioni composizionali dei fluidi della Solfatara e i periodi<br />
bradisismici (almeno in parte) sono causati dall’input di gas magmatici ricchi in CO 2 . Questo<br />
processo causa una variazione del segnale chimico in profondità (cioè l’aumento del rapporto<br />
CO 2 /H 2 O) che viene osservato in superficie qualche mese dopo che l’input anomalo di fluidi<br />
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