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Rendiconto sull'attività svolta nel secondo ... - INGV Home Page

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VULCANO<br />

Sintesi delle osservazioni<br />

Nel corso del 2006, le attività di sorveglianza geochimica svolte <strong>nel</strong>l’isola di Vulcano sono<br />

consistite <strong>nel</strong> monitoraggio delle emissioni di gas diffuso dai suoli (CO 2 ), delle emissioni<br />

fumaroliche site sul bordo e sulla parete interna del cratere La Fossa ed in prossimità del Porto di<br />

Levante, e della falda acquifera attraverso i pozzi presenti all’interno ed in prossimità dell’abitato di<br />

Vulcano Porto. Il calendario dei campionamenti è stato svolto in accordo a quanto previsto dal<br />

programma di sorveglianza definito per quest’area vulcanica. I parametri acquisiti durante i primi<br />

mesi del 2006 non hanno evidenziato variazioni di rilievo. Nel giugno del 2006, sono state invece<br />

osservate anomalie termiche <strong>nel</strong> campo fumarolico craterico, accompagnate da incrementi sia dei<br />

tenori di CO 2 in area craterica, che dei flussi diffusi dal suolo <strong>nel</strong>l’area di Grotta dei Palizzi e<br />

Faraglione. Le anomalie hanno avuto breve durata temporale in quanto già nei mesi successivi i<br />

valori si erano riportati su livelli normali. Soltanto la fumarola F11 (sita sull’orlo craterico) è stata<br />

interessata da un progressivo incremento termico che da gennaio a novembre 2006 ha<br />

determinato un aumento dei valori di circa 60°C (da 430°C a 490°C). Il valore massimo di<br />

temperatura misurato <strong>nel</strong> corso della campagna di novembre è il più alto registrato <strong>nel</strong>l’area<br />

craterica dopo la crisi del 1996. Le anomalie osservate <strong>nel</strong>l’area craterica sono state anche<br />

accompagnate da modesti incremento in alcuni dei parametri chimico fisici (temperatura, salinità e<br />

PCO 2 ) relativi alla falda acquifera (Vulcano Porto). Nell’isola di Vulcano, anomalie simili a quelle<br />

registrate a metà 2006 non sono infrequenti anche se <strong>nel</strong>l’ultimo triennio la frequenza di<br />

accadimento di questi episodi è certamente aumentata. Benché il limitato coinvolgimento dei<br />

sistemi periferici di smaltimento dei fluidi suggerisca che le masse in gioco siano modeste, la<br />

valutazione di futuri episodi di degassamento anomalo dovrà tenere in considerazione il trend<br />

evolutivo che negli ultimi anni ha caratterizzato la dinamica magmatica ed i conseguenti fenomeni<br />

di degassamento e rilascio di energia.di questo sistema vulcanico.<br />

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