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La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi

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Avrebbe <strong>Francesco</strong> avuto vaghezza <strong>di</strong> an<strong>da</strong>rne egli stesso <strong>di</strong> persona nelle<br />

Spagne; ma il re Cristianissimo non consentendolo, mandò ivi do<strong>di</strong>ci de’ suoi<br />

compagni <strong>di</strong> cui destinò capo e conduttore il P. Bernardo Boil del quale <strong>di</strong> sopra<br />

per le lunghe parlammo; <strong>da</strong>ndo a lui facoltà ampissima <strong>di</strong> poter tutto fare, e<br />

<strong>di</strong>chiarandolo per ciò suo Vice-generale nelle Spagne. I compagni furono<br />

Bernar<strong>di</strong>no Otranto <strong>da</strong> Cropalato e Jacopo Genovese italiani, Fer<strong>di</strong>nando<br />

Panduro spagnuolo, Giovanni abbon<strong>da</strong>nzia, Jacopo Prese<strong>da</strong>, Germano Lionet,<br />

Giovanni Bois, Damiano Lesprevier, Giovanni <strong>di</strong> Resmaide, Giovanni Lifo e<br />

Marzial de’ Vicini tutti francesi; eran tutti già Sacerdoti, oltra Marzial de’Vicini<br />

il quale era novizio perancora e che <strong>da</strong> <strong>Francesco</strong> venne trascelto per tutto quel<br />

che loro fosse abbisognato <strong>di</strong> servigi a rendersi <strong>da</strong> lui durante il tempo della<br />

missione.<br />

Accompagnolli <strong>Francesco</strong> con sue lettere <strong>di</strong>rette al Re Fer<strong>di</strong>nando e d D.<br />

Pietro Lucena, <strong>da</strong>l quale dovean ricevere consiglio ed ajuto in tutte lor cose. E<br />

<strong>di</strong>poi che i più salutevoli ricor<strong>di</strong> venne loro inspirando, quel buon <strong>Paola</strong>no, dopo<br />

i scambievoli abbracci, onde quelli <strong>da</strong> esso-lui accomiataronsi; partirono<br />

finalmente <strong>da</strong> Tours nel mese <strong>di</strong> marzo dell’anno millequattrocentonovantadue.<br />

Disagevole anzi che no fu il viaggio che fecero, e perché lungo, e perché ebbero<br />

a farlo a tutte gambe oltre la malagevolezza de’ luoghi ove si ebbero ospitalità,<br />

alla pochezza della provvigione, alla povertà degli arre<strong>di</strong>. Ma eglino rafforzati<br />

<strong>da</strong>llo Spirito <strong>di</strong> Dio, con tutte le amarezze <strong>di</strong> questo basso mondo converte e<br />

travolve in delizie e giocon<strong>di</strong>tà a chi opera per puro amore; fecero lietamente<br />

quel cammino sempre con vigoria <strong>di</strong> forze e con ilarità <strong>di</strong> animo ed allegrezza <strong>di</strong><br />

cuore. Pervenuti a Toledo, trovossi compiuto il tempo del noviziato <strong>di</strong> Marziale<br />

de’ Vicini, onde egli in quella Metropolitana chiesa con gran concorso <strong>di</strong> popolo<br />

ammiratore <strong>di</strong> lor modestia e della loro povertà, <strong>di</strong>chiarò sua solenne<br />

professione. Da Toledo an<strong>da</strong>rono in Andujar, dove cortesemente vennero accolti<br />

<strong>da</strong>l Lucena, il quale a proprie spese mantenne tutti nel suo palagio per lo spazio<br />

<strong>di</strong> un anno, standosi ad aspettare il ritorno del re in Saragozza. Certamente il

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