La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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lo innanzi desiderato avesse ansiosamente <strong>di</strong> vivere, ai lumi non però che<br />
riaccese <strong>Francesco</strong> in cuore, ed alle cose che <strong>di</strong> continuo quegli veniva a lui<br />
suggerendo, non pure non aborrì più la morte, ma sì ardentemente sospirolla.<br />
Quin<strong>di</strong> se egli, mercè le orazioni del <strong>Paola</strong>no ,non fece acquisto <strong>di</strong> una <strong>vita</strong><br />
caduca e frale, si pose almeno in istato <strong>da</strong> poterne acquistare un’altra immortale<br />
e gloriosa; appetto alla quale tutti gli anni <strong>di</strong> Nestore non sono che un istante e<br />
tutte le felicità <strong>di</strong> Policrate non altro che un sogno. Non si facciano per ciò le<br />
maraviglie se Luigi cominciato avesse ancora ad o<strong>di</strong>ar quella <strong>vita</strong> che prima<br />
tanto bramava <strong>di</strong> prolungare; ed anche vivente, fossesi spoglio <strong>di</strong> quel dominio<br />
che per lo innanzi temeva cotanto <strong>di</strong> perdere.<br />
Chiamato il Delfino <strong>da</strong>l Castello <strong>di</strong> Ambuosa, affidò Luigi nelle mani <strong>di</strong><br />
lui le re<strong>di</strong>ni del governo, fervi<strong>da</strong>mente raccoman<strong>da</strong>ndogli <strong>di</strong> maneggiarle con<br />
giustizia, <strong>di</strong> regolarle con prudenza; e che né <strong>di</strong> troppo tenerle a rilento<br />
ingenerasse confusione. Ed egli <strong>da</strong>tosi tutto alle cose dell’anima, non volle che<br />
più gli si <strong>di</strong>cesse parola delle cose instabili e caduche <strong>di</strong> questo basso mondo;<br />
salvo il caso però in cui fosse interessata la sua coscienza <strong>di</strong> cui volea sempre<br />
serbare le ragioni. Tutta la sua felicità era il parlare con <strong>Francesco</strong> della morte<br />
che stavasi ad aspettare, siccome termine delle sue pene. Faceva talvolta le più<br />
alte maraviglie della fervi<strong>da</strong> passione, onde suo cuore era vissuto sì<br />
potentemente pe’l gran desiderio che aveasi <strong>di</strong> vivere; quando in quei felici<br />
momenti degli ultimi suoi giorni, senza velo d’inganno, chiaramente conosceva<br />
la vanità della <strong>vita</strong>, e la stoltezza <strong>di</strong> coloro che la desiderano. Onde egli più<br />
ardentemente tacevasi a desiar la morte vagheggiandola qual sua <strong>di</strong>letta; non già<br />
paventandola quale nemica.