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La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi

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<strong>Francesco</strong> ricambiati gli svillaneggiamenti inverso <strong>di</strong> lui, non ebbe più modo <strong>da</strong><br />

riconoscer sé stesso. Il suo volto si tinse <strong>di</strong> rosa <strong>da</strong>pprima e poi <strong>di</strong> pallore: e tutto<br />

umiliato in suor suo e confuso, prostrossi innanzi al buon <strong>Paola</strong>no, ed<br />

efficacemente chiedendogli perdono degli arrecati maltrattamenti, pregollo<br />

perché gli concedesse la permissione <strong>di</strong> ferrare novella mente i pie<strong>di</strong> a<br />

quell’asinello. Ma <strong>Francesco</strong> tanto <strong>di</strong>s<strong>di</strong>ssegli; ed appo un’altra vicina terra,<br />

detta <strong>La</strong>gonegro, non men <strong>di</strong> <strong>La</strong>urea ragguardevole e chiara, s’imbattè in un<br />

altro cortese uomo il quale non appena ne fu richiesto, vi accon<strong>di</strong>scese e senza<br />

voler esigere mercede <strong>di</strong> sorta.<br />

Passò <strong>da</strong>ppoi per la Polla terra ancor essa non <strong>di</strong> spregevole della Diocesi<br />

<strong>di</strong> Capaccio ove presso onesto e devoto citta<strong>di</strong>no fu molto gentilmente albergato.<br />

Avea questi tolto a moglie una femmina che molto il rassomigliava modesta <strong>di</strong><br />

affetto, <strong>di</strong> amabili e dolci maniere, ed ornata <strong>di</strong> buoni e squisiti costumi. Ed essa<br />

sentendo il pio ed incantevole parlare <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>, inverso <strong>di</strong> lui<br />

un’ardentissima devozione ebbe a concepire, per modo che nel vegnente mattino<br />

tanta e così fatta tenerezza sentiva in cuor suo; che malagevol cosa parevale lo<br />

separarsi <strong>da</strong> esso lui; ma <strong>da</strong> ultimo riconoscendo la ragione, e vedendo come<br />

privo <strong>di</strong> effetto sarebbe stato per tornare ogni suo più caldo desiderio, pensò <strong>di</strong><br />

volerne almeno attenuare il dolore ed insieme col marito pregollo a voler loro<br />

lasciare alcuna memoria <strong>di</strong> sé. E <strong>Francesco</strong>, ad essi quin<strong>di</strong> soggiungeva che egli<br />

come pover uomo che si era, non avea cosa che fosse stata <strong>di</strong> loro degna; non <strong>di</strong><br />

meno ad argomento <strong>di</strong> sua gratitu<strong>di</strong>ne per la cortese ospitalità prestagli lasciar<br />

volea la stessa immagine sua. In<strong>di</strong> preso un carbone, sulla parete <strong>di</strong> una camera<br />

formò con esso in un istante il suo ritratto simigliantissimo al vero. E quel ritatto<br />

simase saldo in quel muro per lunga stagione; e <strong>di</strong>cesi che poscia all’improvviso<br />

un dì non più vi si ravisasse. Finalmente pervenne <strong>Francesco</strong> in Salerno nobile e<br />

cospicua città non pure per l’antica origine che vanta, ma per chiari ed illustri<br />

personaggi che vi han fiorito, sia nelle scienze, sia nelle lettere, e presso l’antica<br />

e chiarissima famiglia de’ Capograssi ebbesi egli albergo ed in buon punto vi fu

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