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La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi

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il destro <strong>di</strong> ammirare più <strong>da</strong>ppresso nella persona <strong>di</strong> esso-lui quanto già aveane<br />

proclamato la fama. Partì poi il Bussiere <strong>da</strong> Roma, ed alla volta <strong>di</strong> Napoli<br />

incamminossi, ove pervenuto non appena, fecesi ad appalesare a Re Fer<strong>di</strong>nando<br />

quanto mai erasi trattato e risoluto in quanto a <strong>Francesco</strong>. Ed il Re forte<br />

racconsolossene in cuor suo, e perché in nulla <strong>di</strong> sua parte si mancasse in<br />

satisfare a’ voti <strong>di</strong> Luigi comandò, che prestamente una galea si apparecchiasse<br />

sovra cui il Bussiere an<strong>da</strong>r dovesse nelle calabrie a prendere il <strong>Paola</strong>no. – Scrive<br />

il signor <strong>di</strong> Argentone, essere an<strong>da</strong>to nelle Calabrie in unione col messo,<br />

benanche Federico Principe <strong>di</strong> Taranto, e secondogenito del Re; i quali dopo un<br />

viaggiare <strong>di</strong> soli due giorni, vi pervennero.<br />

Ed a <strong>Paola</strong> appro<strong>da</strong>rono, dove, siccome taluni scrivono, era allora<br />

<strong>Francesco</strong>; altri non però <strong>di</strong> meno avvisansi che egli in quel tempo facesse in<br />

Paterno <strong>di</strong>mostra; ma ciò non tornando acconcio al nostro proposito; saremo per<br />

più lungamente trattarne in processo della narrazione. – e an<strong>da</strong>tine al monistero,<br />

lui nell’antica sua grotta ritirato ebbero a ritrovare, ove <strong>da</strong> tempo in tempo avea<br />

usanza <strong>di</strong> tenersi <strong>da</strong>l consorzio degli uomini sceverato, per più strettamente farsi<br />

con Dio. Ed il Bussiere <strong>di</strong>poi che ebbe a lui la più sentita stima profferto, i<br />

brevetti del Sommo Pontefice cosegnogli. Eran questi nelle più leggiadre ed<br />

officiose forme compilati, avuto segnatamente riguardo alla non poca<br />

estimazione che <strong>di</strong> lui il Papa si avea. Ed infra l’altro, secondo che rapportano i<br />

nostri cronisti, la seguente frase notatasi. Si compiaccia il venerabile servo <strong>di</strong><br />

Dio che ben presto ci ve<strong>di</strong>amo in Roma, ove lo stiamo aspettando con gran<br />

desiderio. D’onde potrà <strong>di</strong> leggieri ravvisarsi in quale e quanto pregio lo si<br />

avesse il Sommo Pontefice, e la sua fervi<strong>da</strong> bramosìa <strong>di</strong> vederlo in Roma, e la<br />

sal<strong>da</strong> riposata credenza <strong>di</strong> matura e consumata perfettibilità nel <strong>Paola</strong>no a niuno<br />

secondo.<br />

Ed egli che <strong>da</strong>pprima mosso <strong>da</strong> quel sentimento <strong>di</strong> umiltà che<br />

contrad<strong>di</strong>stinguealo cotanto, non avea voluto né alle istanze <strong>di</strong> Re luigi<br />

con<strong>di</strong>scendere, né agli offizi <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando; a’ coman<strong>da</strong>menti poi <strong>di</strong> Sisto, senza

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