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La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi

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Ed imperciocchè quel fervido desiderio <strong>di</strong> <strong>vita</strong> che nell’animo <strong>di</strong> Re Luigi<br />

ardeva, era la sola sorgente d’onde la continua agitazione de’ suoi pensieri<br />

provveniva; a svellergli questa passione <strong>da</strong>l cuore, pose <strong>Francesco</strong> tutta<br />

l’attenzione della mente e tutta la sua personale cooperazione; ma in tal<br />

congiuntura <strong>di</strong>licata d’assai era pur mestieri <strong>di</strong> prudenza e <strong>di</strong> saggezza, e por<br />

mente che la violenza del ferro prima <strong>di</strong> risanare la piaga, non fosse per renderla<br />

più insopportabile e trista. E ben vedevasi come Luigi in tutti i ragionamenti che<br />

con <strong>Francesco</strong> avea or curioso interrogavalo se mai alla fin delle fini <strong>di</strong> sua<br />

lunga cagionevolezza liberato, avrebbesi un dì a vedere lieto e risanato; talvolta<br />

ansioso volea sapere qual fine si avrebbe tanto suo ostinato penare; e tal’altra il<br />

pregava ad intercedere in pro suo <strong>da</strong> Dio quella <strong>vita</strong> che <strong>di</strong>sperava aversi <strong>da</strong>gli<br />

uomini, ed a fargli vincere con gli ajuti della grazia quel male, per cui superare<br />

non avea più spe<strong>di</strong>ente l’arte salutare, né la natura sapea più me<strong>di</strong>camento<br />

apprestare. E <strong>Francesco</strong> a tutte queste interrogazioni usò sempre risposte che né<br />

ingannassero il cuore <strong>di</strong> lui troppo sensibile in ciò che detestava. Persuaderlo a<br />

rassegnarsi a’ voleri <strong>di</strong> Dio d’onde ogni nostro bene immancabilmente proviene;<br />

e con non poca sollecitu<strong>di</strong>ne gli veniva tai cose suggerendo, facendosi a<br />

soggiungere, come noi sovere non sapessimo ciò che chie<strong>di</strong>amo, imperocché la<br />

nostra ignoranza delle cose future ci trae in certo inganno, ed il nostro<br />

attaccamento alle cose presenti ci rende ciechi nell’amore. E se pur voi, o Sire,<br />

<strong>di</strong>ceagli, scampereste in questa fiata il pericolo <strong>di</strong> morire; non dovreste ancora<br />

morire in appresso! Un passaggio ine<strong>vita</strong>bile si è questo per ognuno che nasce:<br />

se si <strong>di</strong>fferisce, non però si toglie. Egli è d’uopo quin<strong>di</strong> star sempre pronti ed<br />

apparecchiati a ciò che <strong>di</strong> noi vuolsi <strong>da</strong>ll’Altissimo Id<strong>di</strong>o, nelle mani del quale<br />

stan solamente risposte le chiavi della <strong>vita</strong> e della morte. Sarete mai immortale?<br />

Quello che ora sfuggite, certo no’ potrete in ogni tempo campare. E né voi siete<br />

il primo, né sarete l’ultimo a cedere ad una necessità che è pure universale <strong>di</strong><br />

tutti gli uomini. – E <strong>da</strong>ppoi <strong>Francesco</strong> addentrandosi vieppiù nella soggetta<br />

materia, con viva espressione an<strong>da</strong>tagli parlando della bassezza e della istabilità

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