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La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi

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evissimo lucido intervallo che ebbe, fè <strong>da</strong>rsi una candela <strong>da</strong> <strong>Francesco</strong><br />

benedetta, e tenendola stretta nelle sue mani, <strong>di</strong>sse: se ella è vera la fama de’<br />

miracoli <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>da</strong> <strong>Paola</strong>, io prego fervi<strong>da</strong>mente il mio Dio che pe’<br />

miracolo <strong>di</strong> lui libero mi voglia del fiero malore che mi tormenta. E queste<br />

parole neppure ebbe profferte che videsi per modo nel corpo riacquistate le<br />

forze, ed il senno perfettamente ritornato in capo, che potè subito mettersi in<br />

viaggio, e <strong>da</strong> Parigi an<strong>da</strong>rne in tours nel fine <strong>di</strong> render ivi le debite grazie al<br />

<strong>Paola</strong>no, cui confessava, per dovunque era <strong>di</strong> passaggio, suo me<strong>di</strong>co e suo<br />

liberatore.<br />

Giovanna moglie <strong>di</strong> Giovanni Mesnage mercatante <strong>di</strong> tours, fu <strong>da</strong>pprima<br />

<strong>da</strong> fierissima colica travagliata che per due dì e per due notti continue aveali fatti<br />

soffrire dolori asprissimi. Mandò un suo nepote a <strong>Francesco</strong>, che in suo nome il<br />

supplicasse <strong>di</strong> ajuto. Ed il Santo <strong>di</strong>è a costui una candela benedetta e due corone<br />

della B. Vergine, perché portandole all’inferma; le imponesse che nel mentre<br />

ardeva la candela, si dovesse recitare il santo rosario o <strong>da</strong> lei, o sivvero <strong>da</strong> altri<br />

in nome <strong>di</strong> lei, quando il dolore non consentisse all’inferma <strong>di</strong> tanto praticare. E<br />

giovanna con altissima fi<strong>da</strong>nza ricevette il dono; accese la candela, cominciò a<br />

<strong>di</strong>re il rosario; ma <strong>da</strong>gli spasimi soliti fieramente sorpresa fu necessitata a<br />

pregare sua madre che ne compiesse la recita, e non appena costei ebbela finita,<br />

che buttò ella <strong>da</strong>lla bocca una pietra grossa quanto una mandorla; dopo <strong>di</strong> che<br />

videsi intieramente libera <strong>da</strong>l dolore e <strong>da</strong>l male. In<strong>di</strong> appresso assalita la<br />

medesima Giovanna <strong>da</strong> un insoffribil dolore per tutto il corpo che fu creduto<br />

paralisia, e non potendo certamente esser caduta <strong>da</strong>ll’animo suo la memoria del<br />

miracolo in pro <strong>di</strong> lei altra volta <strong>da</strong>l <strong>Paola</strong>no operato, fecesi pure a pregarlo <strong>di</strong><br />

guarigione. E quegli facendo celebrare per lei una messa alla SS. Trinità, ed<br />

unendovi le fervide orazioni de’ suoi seguaci, ciò solamente bastò perché ella<br />

subito tornasse sana; e <strong>da</strong> ultimo sperimentò questa medesima femmina il terzo<br />

miracolo essendo stata liberata <strong>da</strong> un pericolosissimo dolore <strong>di</strong> parto che già già<br />

costituita averla in risico evidente <strong>di</strong> morte. Risanò in tours una donna che avea

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