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La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi

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dorato un altro grazioso lavoto con in<strong>di</strong>cibile maestria eseguito; e tale <strong>da</strong> vincere<br />

volentieri tutta la materia onde per avventura componevasi. Un sì bel dono che<br />

bene potea tra due Sovrani scambiarsi, fu <strong>da</strong> parte <strong>di</strong> Re Luigi a <strong>Francesco</strong><br />

presentato, <strong>di</strong>cendogli il cameriere che glielo recò, man<strong>da</strong>rgli il Re questo tenue<br />

contrassegno della sua estimazione, perché usarne volesse nella stanza che avea<br />

in quel real palagio, ove si era convenevol cosa anzi che no, che tutti gli oggetti<br />

rispondessero alla magnificenza <strong>di</strong> chi fornivali.<br />

<strong>Francesco</strong> però che <strong>da</strong> Domened<strong>di</strong>o dotato della conoscenza <strong>di</strong> quanto<br />

mai intervenir dovesse, non avea per certo ignorato fino i primi pensamenti del<br />

me<strong>di</strong>co, non che le orribili malignità, che quel tristo avea contra <strong>di</strong> lui concepiue<br />

e praticate; punto non isgomentossene nell’animo allorquando il venne<br />

risapendo benanco <strong>da</strong>’ suoi seguaci, che un dì gli vollero fare la narrazione <strong>di</strong><br />

quello che aveano nascostamente sentito; che anzi con lieta e serena fronte <strong>di</strong>sse<br />

<strong>di</strong> rimando: ciò, figliuoli miei, non vi sconforti; imperciocchè egli è il comun<br />

nemico che fa l’officio suo. Ma quando poscia <strong>da</strong>lle parole vennesi a’ fatti, e si<br />

vide innanzi il sontuoso regalo per il quale, a suggestione del me<strong>di</strong>co, voleva il<br />

Re sperimentare la saldezza del cuore <strong>di</strong> lui, compostosi in atto umile e modesto,<br />

così <strong>di</strong>sse al messo che gielo presentava. Farete intendere in nome mio al Re<br />

come tra la <strong>vita</strong> dei Romiti e quella de’ Principi non poca <strong>di</strong>fferenza interce<strong>da</strong>. A<br />

questi niente è superfluo, avuto riguardo alla magnificenza onde vanno mai<br />

sempre accompagnati; mentre i primi si contentano <strong>di</strong> tutto; ed anche nella<br />

mancanza delle cose necessarissime vivon lieti e satisfatti. Per ora deve il Re<br />

intendere l’animo a più importante bisogna, quella, cioè, <strong>di</strong> sua salute, che gli<br />

deve essere a cuore <strong>di</strong> ogni altra cosa; che se vuol essere, per sua bontà, liberale,<br />

faccia <strong>di</strong> esserlo inverso i poveri, siccome già lodevolmente ha sempre praticato<br />

e pratica tuttavia; conciossiachè quelli assai meglio <strong>di</strong> me abbisognano <strong>di</strong> ajuto,<br />

e Id<strong>di</strong>o gliene rimeriterà grandemente la onorevol pratica. Non siam usi, né io,<br />

né i miei seguaci, a servirci <strong>di</strong> argento nel provvedere a’ bisogni del nostro<br />

miserabilissimo corpo, e le scodelle costrutte del più abbietto legno sono per noi

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