La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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coman<strong>da</strong>ndogli il Santo; e insino a quando alzati gli occhi al Cielo egli proruppe<br />
in questa breve preghiera; pietosissimo mio Gesù, vogliate muovervi a<br />
misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> questo giovane. Ed a parole così fatte fuggisisi subito il maligno<br />
spirito, ed il novizio restò semivivo e maltrattato sì, ma <strong>da</strong>’ tempestamenti <strong>di</strong><br />
quello del tutto liberato. E <strong>Francesco</strong> fecesi grandemente a confortarlo; e <strong>di</strong> poi<br />
che ebbe quegli pigliato alquanto <strong>di</strong> lena, tolse il <strong>Paola</strong>no <strong>da</strong> quel fatto<br />
favorevole l’argomento <strong>di</strong> confermar tutti nella pia inclinazione tenendo loro un<br />
assai dotto e devoto ragionare su la in<strong>di</strong>cibil misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio, su la caducità<br />
delle cose <strong>di</strong> questa bassa terra, e su tutt’altro che a quella circostanza fosse stato<br />
convenevole ed accocio a <strong>di</strong>rsi. Liberò pure un altro novizio indemoniato, il<br />
quale all’Istituto de’ Minori apparteneva, e comechè questi si avesse grande<br />
voglia <strong>di</strong> passare in quello istituto del <strong>Paola</strong>no; questi non però grandemente<br />
adoperassi, perché quegli nel primiero <strong>di</strong>visamento perseverasse.<br />
Un altro suo novizio chiamato Stefano Giuly era ezian<strong>di</strong>o <strong>da</strong>l demonio<br />
tormentato con istrepiti continui nella cella, e con orribili apparenze nella<br />
persona. E tanto quel travaglio aumentassi, e feci maggiore, che quegli già<br />
pensava <strong>di</strong> far ritorno al secolo, vedendo <strong>di</strong> non potere più lungamente nel<br />
chiostro durare la <strong>vita</strong> così tormentosa e grave. E <strong>Francesco</strong> alzando il suo<br />
bastone fe’ le viste <strong>di</strong> scacciar <strong>da</strong> esso-lui tutti gli spiriti che infestavanlo; come<br />
infatti intervenne, onde quegli in avvenire non n’ebbe più molestia alcuna che<br />
sturbasselo.<br />
Questo stesso, dopo che ebbe fatto sua solenne professione, fu <strong>da</strong>l Santo<br />
ancora risanato <strong>da</strong> un pericolo sputo <strong>di</strong> sangue che avealo ridotto vicino a morte.<br />
Una femmina indemoniata fu ezian<strong>di</strong>o <strong>da</strong> lui liberata al primo esorcismo che<br />
cominciò a fare su <strong>di</strong> lei. Andò una indemoniata nativa <strong>di</strong> Piccar<strong>di</strong>a in Roma per<br />
essere salvata <strong>da</strong> un maligno spirito che forte tormentavala. Il P. Pietro gebert<br />
appartenente all’Or<strong>di</strong>ne de’ <strong>Minimi</strong>, e che in quel tempo era in Roma, fu<br />
interessato ad esorcizzarla. Ed Egli le pose sul collo un cordone <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong><br />
che avea seco portato <strong>da</strong> Francia, e comandò al tristo spiriro che uscisse