La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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maraviglie che valsero a rafforzare in essi il sentimento <strong>di</strong> estimazione e <strong>di</strong><br />
rispetto che inverso <strong>di</strong> lui omai si avevano, perché gli fossero in tutte le umane<br />
congiunture fervi<strong>da</strong>mente raccoman<strong>da</strong>ti.<br />
Entrato poscia nella casa del Console, ed ivi con amorevolezza e con<br />
generosità trattato, lasciò quivi un pegno perenne della sua gratitu<strong>di</strong>ne. Promise,<br />
che in quella casa non sarebbe stato per mancare giammai l’abbon<strong>da</strong>nza <strong>di</strong> tutte<br />
le cose all’umana <strong>vita</strong> abbisognevoli; conciossiacchè egli per conseguire tanto<br />
fine, aveane efficacemente pregato Dio, e Id<strong>di</strong>o nella sua in<strong>di</strong>cibile Onnipotenza<br />
e bontà gli avea promessa la implorata grazia. Ed in fatti la sperienza <strong>di</strong> tutti<br />
coloro che l’abitaron <strong>di</strong>poi, rafforzò la veracità <strong>di</strong> quel vaticinio, il quale<br />
fedelissimamente videsi avverato.<br />
Da ultimo dovendo egli partirsi <strong>di</strong> Borme, tutto quel popolo era convenuto<br />
presso alla casa donde egli dovea uscire per incamminarsi al viaggio, affinché<br />
fosse <strong>da</strong> lui benedetto. Ma <strong>Francesco</strong> nel cui animo non entrava giammai il tarlo<br />
delle umane grandezze e della vanità delle pompe; per sfuggirle anci, si rendette<br />
invisibile senza farsi <strong>da</strong> qualsiasi persona ravvisare; uscendo <strong>di</strong> quell’albergo a<br />
porte chiuse, e facendosi trovar su la stra<strong>da</strong> che fuora dell’abitato conduceva alla<br />
meta del suo viaggio.<br />
Il Signor <strong>di</strong> Bussiere impertanto, il quale in tutto il tempo in cui era stato<br />
compagno del <strong>Paola</strong>no con accurata <strong>di</strong>ligenza avea osservato le pratiche <strong>di</strong> lui,<br />
consideratone il tenor del vivere, ed ammirata la or<strong>di</strong>naria frequenza de’<br />
miracoli per lui operati, avea meritatamente conceputo un’altissima opinione<br />
della santità <strong>di</strong> lui; <strong>di</strong> tal che non potea rimanersi <strong>da</strong>l pre<strong>di</strong>carlo appresso<br />
chiunque, ed in ogni luogo ove arrivata, per un uomo tutto <strong>di</strong> Dio, e tutto Santo<br />
appalesarlo. Non sì tosto come egli pervenne in Francia, spedì un messo a Re<br />
Luigi, per lo quale fecelo avvisato del suo arrivo, e insieme gli <strong>di</strong>è <strong>di</strong>stinta<br />
contezza della santità <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>, superiore alla stessa fama, che n’era<br />
antecedentemente precorsa in quelle regioni. Il messo fu Giovanni Moreau, il<br />
quale oltre a quello che in nome del Signor <strong>di</strong> Bussiere, faceasi a riferire,