La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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finalmente in età <strong>di</strong> quarant’anni e dì quattro febbrajo dell’anno<br />
millecinquecentoquattro uscì santissimamente <strong>di</strong> <strong>vita</strong>.<br />
Conscio quin<strong>di</strong>, siccome <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong>cemmo, il Re <strong>di</strong> tutto ciò, tendesi<br />
viemmaggiormente obbligato ad amare ed a riverire quell’uomo, come quegli<br />
che con la soavità de’ suoi mo<strong>di</strong> avea raddolcita la tristizia onde era compresa<br />
l’anima <strong>di</strong> quella Principessa; che anzi il Re per viemmegli <strong>da</strong>re al <strong>Paola</strong>no un<br />
incontestabile contrassegno del suo amore ed ossequio inverso <strong>di</strong> lui, andò egli<br />
medesimo a visitarlo in Tours ove pervenuto, andonne subito al monistero <strong>di</strong><br />
Plessis e quivi affettuosamente abbracciollo: al che <strong>Francesco</strong> non vi so <strong>di</strong>r con<br />
quale e quanta effusione <strong>di</strong> cuore e sentita umiltà rispondesse alle onorevoli<br />
cortesie <strong>di</strong> quel generoso Principe. Dappoi ridottosi nella cella insieme con esso<br />
lui per lungo tempo s’intertennero in <strong>di</strong>mestici e spirituali ragionamenti, <strong>da</strong>’<br />
quali ebbesi agevolmente il Re il destro <strong>di</strong> riconoscere la in<strong>di</strong>cibile santità del<br />
<strong>Paola</strong>no, la umiltà de’ suoi mo<strong>di</strong> a niuno secon<strong>da</strong>, la pacatezza de’ suoi costumi,<br />
la squisita dose <strong>di</strong> ammirevoli straor<strong>di</strong>narie virtù; per lo che avendo egli riposto<br />
una grande confidenza nel <strong>Paola</strong>no, altamente si fece ad onorarlo ed ammirarlo.<br />
Ed il Santo a cui parlava sempre in cuore la voce <strong>di</strong> Dio, promise al re la <strong>di</strong>vina<br />
assisteza in ogni sorte <strong>di</strong> pratiche che in<strong>di</strong> in poi piamente intraprendesse.<br />
Terminato <strong>da</strong>ppo il loro lungo colloquio, uscì il Re <strong>da</strong>lla stanza del<br />
<strong>Paola</strong>no, e <strong>da</strong> lui gentilmente accomiatossi. Ritornato quin<strong>di</strong> in Corte non potè<br />
rimanersi <strong>da</strong>l confessarlo qual Santo, e <strong>da</strong>l confortare ed ammonire tutti ad<br />
averselo in altissima stima e riverenza; chè <strong>da</strong> lui, <strong>di</strong>cea, ogni sorta <strong>di</strong> benefizi<br />
saremo per averci riguar<strong>da</strong>nti in ispeciela parte spirituale <strong>di</strong> noi, che pur è la più<br />
precipua ed incomparabile cosa. E tale è così fatta fu in processo <strong>di</strong> tempo a<br />
buon <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong>re <strong>di</strong> uguagliar egli non già, ma superare ezian<strong>di</strong>o i savi<br />
antecessori in amarlo; tante furono le riprove <strong>di</strong> amore che gli <strong>di</strong>ede in <strong>vita</strong> e che<br />
gli continuò benanco dopo morte; siccome nel proseguimenti <strong>di</strong> questa istoria<br />
saremo poi per narrare.