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La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi

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siccome ha valore per farci voler cose gran<strong>di</strong>, così pure ci dà forza per praticarle.<br />

Questo primo ostacolo degli uomini sormontato, fu a <strong>Francesco</strong> mestieri<br />

vincerne un altro maggiore che gli parò avanti il demonio. Nella sua celletta <strong>di</strong><br />

<strong>Paola</strong> mentre che egli pregava Id<strong>di</strong>o, comparsegli tutto <strong>di</strong> luce circon<strong>da</strong>to il più<br />

nero spirito delle tenebre. E come se fosse <strong>da</strong> Dio man<strong>da</strong>to ad illuminarlo nelle<br />

dubbiose bisogne della sua piccola Congregazione, fe’ intendergli, la istituzione<br />

della continua quaresima non essere approvata nel Cielo, e perciò non doversene<br />

in terra praticar l’osservanza: le singolarità indur sempre sopsetto. Presso alla<br />

traccia <strong>di</strong> tanti altri suoi predecessori poter egli camminar più sicuro. Anche<br />

<strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Assisi aver preteso <strong>di</strong> metter questo altro peso ai suoi seguaci; ma<br />

in fine esserne rimasto <strong>di</strong>singannato, ponendo mente alla gravezza <strong>di</strong> quello, ed<br />

alle poche forze <strong>di</strong> costoro. Essere la sua temerità anzi che no, intentar cose <strong>da</strong><br />

altri più coraggiosi spiriti intralasciate, o come poco men che impossibili, o<br />

almeno come molto più che <strong>di</strong>fficili. Ma <strong>Francesco</strong> ravvisatolo finalmente per<br />

quello che si era, ne scoperse l’inganno, e ne derise la frode; il che intervenne<br />

pur altra volta, quando egli avea stanza in Francia, come a suo luogo verrà<br />

narrato.<br />

Finalmente a Sisto non parve <strong>di</strong> confermare le costituzioni <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>,<br />

quando tra esse eravi quella continua quaresima. Permise bensì a lui ed ai suoi <strong>di</strong><br />

serbarla, come fino allora avean praticato, ma senza legge e senza voto. E<br />

durante quel tempo, niuna confermazione ottenne <strong>Francesco</strong> <strong>da</strong> Sisto, né <strong>di</strong><br />

regola, né <strong>di</strong> quarto voto, confermazioni che amendue poscia <strong>da</strong> altri Pontefici<br />

gli furon concedute. Era in quella ultima segreta u<strong>di</strong>enza con Sisto il Car<strong>di</strong>nal<br />

Giuliano della Rovere suo nipote; ed a costui rivolto <strong>Francesco</strong>, ad<strong>di</strong>tandolo<br />

insieme, così <strong>di</strong>sse al Pontefice: Padre Santo, ecco chi mi avrà a suo tempo a<br />

concedere ciò che ora la Santità Vostra mi nega. E fu questa una delle profezie<br />

che egli fece in Roma, avveratasi compiutamente, quando il suddetto Car<strong>di</strong>nale<br />

innalzato al pontificio soglio con nome <strong>di</strong> Giulio II confermò quell’ultima sua<br />

regola, dove la continua quaresima coman<strong>da</strong>ta viene per voto; essendo state le

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