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La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi

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altissima estimazione, e <strong>di</strong> tutto il suo amore grandemente onorollo. Comecchè<br />

fosse <strong>Francesco</strong> Generale dell’Or<strong>di</strong>ne; mai fu che avesse voluto sedere nel Coro<br />

prima <strong>di</strong> lui; e nel ricevere il bacio <strong>di</strong> pace, volle sempre <strong>da</strong>rgliene la<br />

precedenza. Fu <strong>da</strong>l <strong>Paola</strong>no liberato <strong>da</strong> pericolosa infermità che travagliavalo; e<br />

tutto il rimanente del viver suo, fu adoperato <strong>da</strong> lui in benefizio <strong>di</strong> quello<br />

Istituto, rendendolo consapevole <strong>di</strong> ogni suo <strong>di</strong>visamento ed esecutore della sua<br />

volontà. Nel primo Capitolo dell’Or<strong>di</strong>ne fu il riferito P. Binet trascelto a<br />

Generale <strong>di</strong> esso, il quale incarico gli fu poi in altre e molte volte rifermato; e<br />

grandemente egli adoperassi non pure per lo stabilimento del voto della perpetua<br />

quaresima in quella religiosa ragunanza; ma per la solenne annoverazione <strong>di</strong><br />

<strong>Francesco</strong> nel catalogo dei Santi.<br />

Oltre ai già mentovati, i quali furon tutti Francesi, e che vennero <strong>da</strong><br />

<strong>Francesco</strong> accolti in Francia nel numero de’ suoi religiosi; fu benanco un sol<strong>da</strong>to<br />

Napoletano il quale, perché a forza <strong>di</strong> un miracolo a lui si offerse, egli è pregio<br />

dell’opera che <strong>di</strong>stintamente <strong>di</strong> lui ci facessimo a parlare. Ebbe egli nome<br />

Gregorio <strong>di</strong> Vico e militava nell’esercito <strong>di</strong> Carlo VIII. Nel dover questi an<strong>da</strong>rne<br />

alla famosa giornata <strong>di</strong> S. Albino dovea pur Gregorio in quella intrapresa<br />

seguitarlo. Primaperò <strong>di</strong> partirsi, fecesi Gregorio a visitar <strong>Francesco</strong>, verso cui<br />

professava strettissima legge <strong>di</strong> amistà e <strong>di</strong> devozione; e quin<strong>di</strong> pregollo a voler<br />

<strong>da</strong>rgli alcuna cosa del suo, qualunque essa si fosse, per sempre seco tenersela in<br />

argomento del suo amore, ed in ricordo delle non poche obbligazioni che a lui<br />

strettamente avvinceanlo. E <strong>Francesco</strong> non altro avendosi, gli donò una<br />

candeletta <strong>di</strong> cera; <strong>di</strong>cendogli che tenr la dovesse sempre seco in ogni tempo;<br />

assicurandolo che Id<strong>di</strong>o per ciò nella guerra lo avrebbe fatto salvo e libero <strong>da</strong><br />

ogni pericolosa congiuntura. Ricevette Gregorio con in<strong>di</strong>cibile devozione la<br />

candeletta, e se lapose nella sua celata; <strong>da</strong> cui dovea sempre portar nella guerra<br />

<strong>di</strong>feso il capo. Andò poscia sul campo <strong>di</strong> battaglia, ed appiccatasi la zuffa con<br />

pari ardore <strong>da</strong> amendue gli eserciti nella giornata <strong>di</strong> S. Albino, una palla <strong>di</strong><br />

cannone venne a colpire Gregorio fortemente nella fronte. Quando dovea

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