La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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accontò egli ancora quanto <strong>di</strong> maraviglioso e <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario avea <strong>Francesco</strong><br />
osservato ed ammirato. Ed il Re cotanto gra<strong>di</strong>nne l’annunzio, che al Moreau fe’<br />
<strong>da</strong>re una non in<strong>di</strong>fferente somma <strong>di</strong> <strong>da</strong>naro per regalo, ed al germano <strong>di</strong> lui<br />
Pietro Moreau <strong>di</strong>e’ la nomina <strong>di</strong> Vescovo per una Chiesa del Regno <strong>di</strong> Francia.<br />
D’onde intravenne che in prima <strong>di</strong>vulgatasi per la Corte, <strong>da</strong>ppoi per tutta<br />
la Francia la fama e delle’arrivo e della santità <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>, e la contezza del<br />
desiderio e della grande estimazione che ne facea Luigi, per ogni luogo per il<br />
quale passar dovea nel viaggio, una considerevole folla <strong>di</strong> persone assembratasi<br />
e <strong>da</strong>ppertutto era accolto siccome in trionfo. Partitosi quin<strong>di</strong> siccome testè<br />
<strong>di</strong>cevamo, <strong>da</strong> Borme, passò per Fregius città della Provenza, e quin<strong>di</strong> benanco<br />
fe’ sperimentare gli effetti della sua carità ed i contrassegni del suo potere.<br />
Ritrovata la città quasicchè vuota <strong>di</strong> abitatori, a ragion della peste che parte ne<br />
avea mietuti e parte fatti fuggire <strong>di</strong> là, con un solo segno della croce, che fece su<br />
<strong>di</strong> essa, la rendette libera <strong>da</strong>l contagio, e fe’ che <strong>di</strong> nuovo fosse <strong>da</strong>’ citta<strong>di</strong>ni<br />
abitata, onde essa in attestato poscia <strong>di</strong> sua gratitu<strong>di</strong>ne, nell’anno<br />
millequattrocento novanta, vivente ancora <strong>Francesco</strong>, eresse all’Or<strong>di</strong>ne de’ PP.<br />
<strong>Minimi</strong> a cui il <strong>Paola</strong>no apparteneva, un monastero ed una chiesa, sotto il titolo<br />
<strong>di</strong> nostra Donna della pietà. In quel convento che in molta stima fu tenuto ne’<br />
tempi appresso, tre Capitoli Generali celebrarono i nostri Padri; ma <strong>di</strong>poi<br />
nell’anno mille cinquecento settantuno a ragion dell’aere mal sana <strong>di</strong> que’<br />
contorni, ne feron la cessione, ritirandosi tutti quei religiosi nel convento <strong>di</strong> Aix<br />
capitale della Provenza, e permettendo a’ Francescani Minori l’abitarlo. Ma non<br />
perciò si rimase <strong>Francesco</strong> <strong>da</strong>ll’aversi in cura e <strong>di</strong> preservar la città <strong>di</strong> Fregius in<br />
avvenire <strong>da</strong> ogni contagiosa influenza, comecchè ivi la sua religiosa famiglia<br />
non facesse soggiorno, quando la colpa non era della gente, che pur venerazione<br />
e stima si avea per esso loro; ma dell’aere che per altro <strong>da</strong> chicchessia può a<br />
bell’agio respirarsi senza pericolo <strong>di</strong> contagio e <strong>di</strong> offesa <strong>di</strong> sorta. E qui vuolsi<br />
por mente alla maniera che serbò <strong>Francesco</strong> nel viaggiare per la Francia, innanzi<br />
che ci facessimo a descrivere il viaggio ed il cammino che tenne più in là della