La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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millequattrocentonovantatrè cominciarono i religiosi ad abitarlo, e nel<br />
millequattrocentonovantasei ne fu stipulato solennemente il contratto con patto<br />
espresso <strong>di</strong> non dovere abitarvi meno <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci religiosi. Andò <strong>Francesco</strong> in<br />
questa casa, e nel passaggio che fe’ per Parigi, albergò presso un privato<br />
citta<strong>di</strong>no, al quale lasciò questa bene<strong>di</strong>zione; che coloro fossero stati per abitarvi<br />
<strong>di</strong>poi, prosperassero sempre in tutte le lor faccende sì concernenti lo spirito, che<br />
il corpo; siccome in fatti si è sempre irrefragabilmente riconosciuto per continua<br />
tra<strong>di</strong>zione avutane. <strong>La</strong> cagione principale del viaggio del <strong>Paola</strong>no in quel<br />
novello convento <strong>di</strong> Bran<strong>di</strong>curt <strong>di</strong>cesi essere stata una improvvisa opposizione<br />
che a quella fon<strong>da</strong>zione fecero i religiosi della Diocesi <strong>di</strong> <strong>La</strong>ngres; il perché in<br />
quel tempo non possedevano beni stabili, ma volea il Santo Fon<strong>da</strong>tore che que’<br />
religiosi vivessero <strong>di</strong> pure limosine; conoscendo che il paese non potea<br />
somministrare tante che fossero state bastevoli a mantenere quell’altra casa; al<br />
che, siccome testè <strong>di</strong>cemmo, fortemente carità contentossi che quel convento si<br />
mantenesse con fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> annue entrate; amando meglio <strong>di</strong>spensare alquanto al<br />
rigore della povertà che ad ogni patto esigeva nelle sue case. E questo esempio<br />
<strong>di</strong> possedere beni stabili ravvisati al mantenimento dell’osservanza della<br />
continua <strong>vita</strong> quaresimale, mortosi già <strong>Francesco</strong>, fu <strong>da</strong>ppoi introdotto<br />
<strong>da</strong>ll’Apostolica autorità in tutte le cse <strong>di</strong> quell’Or<strong>di</strong>ne.<br />
Il convento <strong>di</strong> Amiens fu fon<strong>da</strong>to in un palagio, o sia Ospizio detto<br />
Espagny sotto il titolo della Nunziata <strong>da</strong> Luigi Edoville Signor <strong>di</strong> Sandriocurt, in<br />
quel tempo Generale <strong>di</strong> Piccar<strong>di</strong>a e <strong>da</strong> Francesca <strong>di</strong> Ruveroy <strong>di</strong> s. Simone, sua<br />
moglie. Per farne la fon<strong>da</strong>zione, mandovvi <strong>Francesco</strong> nell’anno<br />
millequattrocentonovantotto il P. Germano Rosa a cui si aggiunse la non poca<br />
pietà <strong>di</strong> Monsignor Pietro Versè Vescovo <strong>di</strong> Amiens; e siccome al ristabilimento<br />
del mentovato convento <strong>di</strong> Bran<strong>di</strong>curt atterrato, già <strong>da</strong>gli Ugonotti, concorsero a<br />
meraviglia le limosine <strong>di</strong> Antonietta <strong>di</strong> Borbone Duchessa <strong>di</strong> Ghisa; così più<br />
maestoso potè sorgere <strong>di</strong> quel che prima era stato fon<strong>da</strong>to. Dopo la morte <strong>di</strong><br />
<strong>Francesco</strong>, furon fatte altre molte fon<strong>da</strong>zioni <strong>da</strong>lla pietà de’ Re successori,