La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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CONCLUSIONE<br />
E qui ha termine la <strong>vita</strong> cotanto pro<strong>di</strong>giosa che in terra condusse il<br />
taumaturgo <strong>Francesco</strong> <strong>da</strong> <strong>Paola</strong>; non sarà quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>sutile cosa il porre <strong>da</strong> ultimo,<br />
come corona dell’opera, ed in breve sì ma or<strong>di</strong>nata categoria le molteplici virtù<br />
sue; le quali sebbene sieno per noi ammirate in tutto il complesso <strong>di</strong> questa<br />
storia, pur messe ad evidenza maggiore potranno sempre tornare a bene e a<br />
<strong>di</strong>letto <strong>di</strong> chi legge, <strong>di</strong> fasti<strong>di</strong>o non mai. – E <strong>da</strong>ndo principio <strong>di</strong>remo sua Carità<br />
verso Dio, la quale siccome è Reina <strong>di</strong> tutte le virtù, così nel cuor <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong><br />
innalzò elle il trono a cui fecero sempre corteggio tutti i pensieri e tutti gli<br />
affetti, onde l’animo <strong>di</strong> lui al continuo esercizio <strong>di</strong> virtuose pratiche fu mai<br />
sempre inteso; <strong>di</strong>remo della sua Carità verso il prossimo, senza la quale bene<br />
avrebbe potuto, durante la lunga sua <strong>vita</strong>, starsi rinchiuso e <strong>da</strong>gli uomini<br />
separato, il cui consorzio raffred<strong>da</strong> sovente l’amore che dobbiamo verso Dio;<br />
<strong>di</strong>remo della sua Fede <strong>di</strong> cui fu incontrastabile argomento la potestà <strong>da</strong>tagli <strong>da</strong><br />
Dio in fare opere simili a quelle che fece Cristo in terra; parleremo della sua<br />
Speranza come quegli che isolatamente persuaso non aversi in altri a ripor<br />
fi<strong>da</strong>nza che in Dio sorgente <strong>di</strong> ogni duratura felicità; ricorderemo la sua Umiltà<br />
per la quale più soperandosi a rimaner nascosto, nelle sua stessa oscuratezza così<br />
luminosi raggi spandea, <strong>da</strong> innamorare tutti gli occhi che il vagheggiassero, <strong>da</strong><br />
incantare tutt’i cuori che lo intendessero; ammireremo la sua Obbe<strong>di</strong>enza per la<br />
quale nello stato medesimo in cui era, trovò sempre modo <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>re, ed<br />
allorché dovea insegnarlo altrui, il fece meglio con l’esempio che con la voce;<br />
riconosceremo la sua Mortificazione nelle aspre penitenze e nel rigoroso<br />
governo che fece <strong>di</strong> tutto il suo corpo, e nella continua abnegazione della sua<br />
volontà; riconoscerem la sua Pazienza nelle persecuzioni fatta alla sua<br />
innocenza, calunnie aggiustategli, e che furono le ombre entro cui più vivamente<br />
le sue virtù risplenderono; la sua Mansuetu<strong>di</strong>ne nella piacevolezza, nella<br />
benignità, nella cortesia, in<strong>di</strong>vise compagne <strong>di</strong> lui, e le quali più che nel cuore in