La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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avea Id<strong>di</strong>o <strong>di</strong> manifestar la virtù del suo servo in un paese straniero, facendo che<br />
corrispondesse la sperienza de’ miracoli <strong>di</strong> lui alla fama che n’era<br />
antecedentemente precorsa.<br />
Al rimbombo <strong>di</strong> un tal miracolo inaspettato surse negli animi dei Dormesi<br />
un improvviso universal movimento, per cui tutti essi gittaronsi a’ pie<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Francesco</strong>, e il pregarono a voler far cessare con le sue orazioni il flagello della<br />
pestilenza che li travagliava. E così fattamente sterminando si era il numero<br />
delle vittime che in ciascun giorno venivan <strong>da</strong>lla instancabile e legifera falce<br />
mietute in quel solo piccolo paese, che in mirar le strade coperte <strong>di</strong> ca<strong>da</strong>veri e<br />
senza inumazione, tu lo avresti detto un campo <strong>di</strong> battaglia <strong>di</strong>strutto <strong>da</strong>l fulmine<br />
della guerra. E se per alcun poco <strong>di</strong> tempo seguitato avesse ad infierire quel<br />
male, in breve tempo sarebbe quel paese rimasto affatto vuoto <strong>di</strong> abitatori. Il<br />
perché con le lagrime, e co’ sospiri, prima che con le parole supplicavano Id<strong>di</strong>o<br />
Ottimo Massimo que’ sconsolati citta<strong>di</strong>ni, a volere omai esser contento <strong>di</strong> render<br />
libera quella lor patria del contagioso infestamento, ed a fare immuni le lor<br />
persone <strong>da</strong>ll’imminente pericolo <strong>di</strong> morte. E <strong>Francesco</strong> commosso a<br />
misericor<strong>di</strong>a del loro lagrimare, delle fervide lamentanze che incessantemente<br />
menavano, uscito <strong>da</strong>lla chiesa <strong>di</strong> s. Rocco andò al <strong>La</strong>zareto in cui gran numero<br />
<strong>di</strong>moravano gli appestati. Ivi facendo un solo segno <strong>di</strong> croce sopra <strong>di</strong> essi, tutti li<br />
risanò, e quel che è più, fu che affatto svanisse il pericolo, facendo che il<br />
contagio avesse fine.<br />
Per così fatto miracolo beneficò egli i Bormesi; ma altri ve ne ha pure<br />
siccome appen<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> quel primo, pe’ quali seguitò a beneficarli in ogni stagione.<br />
Si è primieramente osservato che la peste flagellando gli abitatori <strong>di</strong> più paesi<br />
vicini a Borme, ha risparmiato sempre questi <strong>da</strong>l dì in cui l’enunciato miracolo<br />
intervenne. An<strong>da</strong>va essa soventi volte, la falce in mano, tagliando a più migliaja<br />
le vite altrui per tutte quelle contrade; ma in arrivando alla vista <strong>di</strong> Borme, restò<br />
sempre immobile siccome non potendo <strong>da</strong>re più oltre il passo. E <strong>di</strong> più si è<br />
benanco sperimentato, che i Bormesi non pure nel circuito della patria loro, ma