La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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ancora travaglioso. Tanto infatti intervenne; il perché dopo Alessandro fu eletto<br />
a Papa Pio III., il quale non regnò più <strong>di</strong> giorni venticinque, e dopo <strong>di</strong> lui il<br />
Car<strong>di</strong>nale della Rovere ebbesi la Suprema <strong>di</strong>gnità col nome <strong>di</strong> Giulio II.,<br />
siccome avea predetto <strong>Francesco</strong>. Vaticinò benanco al car<strong>di</strong>nale Ascanio Maria<br />
Sforza fratello del Duca <strong>di</strong> Milano, il qual era prigioniero <strong>di</strong> Carlo VIII., la sua<br />
libertà vicina che comunemente estimatasi assai lontana ed improbabile. E<br />
contro l’universale aspettazione trovossi egli fuor <strong>di</strong> progione quando suo<br />
amatissimo benefattore, il quale era stato chiamato in Roma a ragion <strong>di</strong> certa<br />
lite, che fortemente il tenea sturbato; egli <strong>di</strong>sse: an<strong>da</strong>te, Monsignore, <strong>di</strong> buon<br />
animo in Roma, e grandemente confi<strong>da</strong>te in Dio Ottimo Massimo, imperciocchè<br />
sebbene i vostri nemici adoperansi tutti a più non posso per <strong>da</strong>nneggiarvi, non<br />
però <strong>di</strong> meno i loro sforzi riusciranno senza effetto, e tutto tornerà in pro vostro.<br />
Arrivò il vescovo in Roma, superò la lite, e con sua grande onoranza ritornò<br />
vittorioso nella sua chiesa.<br />
Pre<strong>di</strong>cò <strong>Francesco</strong> un giorno in Tours su la stessa cattedra <strong>di</strong> San Martino<br />
il quale era stato Vescovo <strong>di</strong> quella città, e nel tempo della sua pre<strong>di</strong>ca<br />
chiaramente tutte pre<strong>di</strong>sse le desolazioni che dovea a quel paese cagionarsi <strong>da</strong>l<br />
furore degli Ugonotti; ciò che <strong>da</strong>ppoi fu narrato <strong>da</strong>l P. Eustachio d’Apuril, il<br />
quale ascoltollo <strong>da</strong> <strong>Francesco</strong>, e il vide a tempi suoi fedelmente intervenire;<br />
onde tacevasi ad esclamare: ohimè, padri miei, è già arrivato il tempo in cui il<br />
Santo <strong>Paola</strong>no vaticinò i maligni, dover <strong>di</strong>struggere e rovinare tutte le chiese <strong>di</strong><br />
Tarvis! Adema femmina <strong>di</strong> Tours che instantemente pregavalo per la sanità <strong>di</strong><br />
un suo figliuolo gravemente infermo, egli rispose, che omai s’aquietasse in cuor<br />
suo e <strong>di</strong> <strong>da</strong>sse pace, imperciocchè Id<strong>di</strong>o voleva seco quel figliuolo, che tanto elle<br />
amava; e questi nel vegnente giorno finì <strong>di</strong> sua giornata. Ad un’altra che Robera<br />
chiamatasi, inferma a morte, ma che ansiosamente desiava <strong>di</strong> vivere, mandò egli<br />
due <strong>di</strong>scepoli perché facessero <strong>di</strong> confortarla a ben morire, <strong>di</strong>cendole che nella<br />
seguente domenica sarebbe stata per finire sua carriera. Ed ella al terribile punto<br />
<strong>di</strong>sposesi, e nel giorno predetto morissi. Ad una vedova che a lui chiedeva