La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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l’an<strong>da</strong>re del tempo sarebbe stata la miglior contra<strong>da</strong> <strong>di</strong> Napoli, abitata <strong>da</strong><br />
moltissima gente e <strong>da</strong> molti chiarissimi uomini decorata ed abbellita. E tanto<br />
intervenne nel tempo <strong>di</strong> D. Pietro <strong>di</strong> Teledo Vicerè <strong>di</strong> questo Regno avendo egli<br />
in quel luogo fatto costruire il real Palagio. Ivi dunque fabbricassi <strong>di</strong> poi non<br />
piccolo monastero, alla cui chiesa restò il nome <strong>di</strong> S. Luigi, e ciò sino al<br />
milleottocentoquin<strong>di</strong>ci, epoca in cui quella abbattuta, una più magnifica<br />
innalzatasi <strong>da</strong>lle fon<strong>da</strong>mente, che al nome <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> de<strong>di</strong>cata, sorgeva, come<br />
<strong>di</strong> prensente ammirasi, la più bella, la più ricca e maestosa della altre. Nel<br />
millecinquecentonovantasei fondossi pure altro convento fuori la porta Capuana,<br />
ed in quel luogo appuntino ove <strong>Francesco</strong> in Napoli venne accolto, in memoria<br />
<strong>di</strong> quel solenne ricevimento con cui egli e <strong>da</strong>l re e <strong>da</strong>’ citta<strong>di</strong>ni tutti fu ricevuto, e<br />
nelle sue mura introdotto.<br />
A queste maraviglie e <strong>di</strong> virtù e <strong>di</strong> miracoli che in <strong>Francesco</strong> osservaronsi<br />
allora, seguitano le altre che si ammirarono nella città, o pur che <strong>da</strong>’ citta<strong>di</strong>ni si<br />
ottennero, ed in privato lor benefizio e alla pubblica testimonianza della santità<br />
<strong>di</strong> colui per mezzo del quale era Id<strong>di</strong>o contento <strong>di</strong> operarle. Un ostinatissimo mal<br />
<strong>di</strong> asma travagliava <strong>da</strong> lunga stagione Margherita Coppola; e per forma talvolta<br />
l’uso del respiro financo le veniva <strong>di</strong>sdetto, così che l’avresti detta morta del<br />
tutto. Ed allorquando ricuperavalo smarriva <strong>da</strong>ppoi l’uso del favellare che per<br />
più giorni acquistar non potea. S’avvisò quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> avere ricorso a <strong>Francesco</strong>, e<br />
questi un biscotto donolle e due mela; coman<strong>da</strong>ndole che se guarir volesse del<br />
suo malore mangiar dovesse un’insalata. E quella <strong>di</strong> rimando <strong>di</strong>sse a lui che<br />
l’insalata come quella che dello aceto e dello olio abbisognava, riputavasi <strong>da</strong>i<br />
me<strong>di</strong>ci alla sua cagionevolezza nocevolissima, ed egli le <strong>di</strong>sse: praticate, per<br />
carità, quanto io <strong>di</strong>covi, che Id<strong>di</strong>o Ottimo Massimo sarà per ajutarvi. Ed elle il<br />
fece, e restò libera dell’asma, non solamente in quel momento, ma ezian<strong>di</strong>o per<br />
tutti quei moltissimi anni, durante i quali ebbesi <strong>vita</strong> infino alla sua estrema<br />
decrepitezza. Fece Margherita la narrativa della sua miracolosa guarigione ad<br />
una sua amica, che Marinella chiamatasi; e questa sentendola, come quella che