La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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non pochi appartenenti a cotesta vile genìa, grande aveasi dubbio ad aggiustar<br />
fede ad alcuno; e questa sua esitanza facea d’altronde ch’egli ne desiderasse<br />
molti: ed in tal congiuntura intravenne che si ebbe egli la notizia <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>, e<br />
delle tante maraviglie per lui operate.<br />
Matteo Coppola mercatante napoletano, a ragion de’ suoi negozi, era in<br />
quella stagione in Francia. Udì egli ed il gran desiderio che il Re aveasi <strong>di</strong><br />
rincontrare un uomo <strong>di</strong> sincera santità che valesse appo Dio ad impetrargli<br />
santità <strong>di</strong> <strong>vita</strong>; ed i continui inganni con cui venìa fellonescamente delusa la<br />
credenza del Re <strong>da</strong> quei sacrileghi ciurmadori che si facean beffe della virtù<br />
mentendola, ed ogni più retto e sano principio <strong>di</strong> bene e <strong>di</strong> santità calpestando, e<br />
facendone traffico, non ad altro valeano che a profanarla con le più malvage<br />
pratiche, e co’ mo<strong>di</strong> i più sor<strong>di</strong><strong>di</strong> e riprovevoli.<br />
Ed in mezzo a così fatte cose onde venìa l’animo del Re grandemente<br />
circonfuso, quel sopra nominato mercatante rammentossi <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>, la cui<br />
santità sapea egli bene quanto fosse a pregiare, avendone avuti egli stesso i più<br />
irrefragabili argomenti ad occasione della sterilità della sua moglie, per le<br />
intercessioni <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>, già renduta fecon<strong>da</strong>; oltra alla continua fama che per<br />
tutto il Regno risuonava <strong>di</strong> sue squisite virtù e de’ miracoli per lui operati. Ed<br />
allora vennegli benanco talento <strong>di</strong> renderne ad ogni patto conscio il Re. Il fece; e<br />
tanta impressione <strong>da</strong> un annunzio così fatto, comechè <strong>da</strong> uomo ignoto, ne venne<br />
nell’animo del Re, che un ardentissimo desiderio ebbe a concepire <strong>di</strong> seco aversi<br />
quel Santo uomo. E quin<strong>di</strong> fecesi a <strong>di</strong>visare il modo avessesi a serbare nella<br />
specie per conseguirne tanto fine; e <strong>da</strong> ultimo, <strong>di</strong>poi che molte e svariate cose<br />
tenzonavangli nel capo, fissò in cuor suo <strong>di</strong> scrivere a Fer<strong>di</strong>nando Re <strong>di</strong> Napoli,<br />
perché facesse <strong>di</strong> costringere il <strong>Paola</strong>no a partire <strong>da</strong> quella sua patria per<br />
racconsolare un Re che il sospirava cotanto. E per <strong>da</strong>re una viammaggiore<br />
importanza alla bisogna; e per trattar lui con viammaggior cortesia, mandò Luigi<br />
al Re Fer<strong>di</strong>nando con la qualità d’Inviato tal Guynot <strong>di</strong> Bussierre, col quale volle<br />
benancora che an<strong>da</strong>sse in compagnia Matteo Coppola, <strong>da</strong> cui ne avea egli avuta