La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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anteponendo alle visite <strong>di</strong> un Re terreno quele amorose finezze onde<br />
l’accarezzava il Re del Cielo.<br />
Da una sì fatta filial <strong>di</strong>pendenza e più che famigliare <strong>di</strong>mestichezza, con<br />
che il Cristianissimo Re con l’umile <strong>Francesco</strong> usava, provveniva <strong>da</strong>ppoi che<br />
non era cosa che <strong>Francesco</strong> gli suggerisse, gli rammentasse, ovvero gli<br />
chiedesse, e che il Re non fpsse prestissimo a praticarla o a concederla, o sivvero<br />
ad eseguirla. Parecchie cose perciò egli ottenne in prò <strong>di</strong> molti; senza già <strong>di</strong>r <strong>di</strong><br />
quelle Provincie, siam contenti <strong>di</strong> far solamente in questo capo parola <strong>di</strong> ciò che<br />
<strong>Francesco</strong> <strong>da</strong> Carlo VIII. conseguì in benefizio dell’Apostolica Sede, della<br />
Corona <strong>di</strong> Spagna e della sua religiosa radunanza.<br />
Tra le intraprese che fe’ Carlo in quei brevissimi anni de suo governare la<br />
più strepitosa fu quella <strong>di</strong> Napoli, al cui acquisto andò egli più in foggia <strong>di</strong><br />
trionfante che <strong>di</strong> guerriero. Sedeva in quella stagione su l’Apostolico Trono<br />
Alessandro VI. il quale <strong>di</strong> già sapeasi che non avea né verso Carlo, né per gli<br />
acquisti che questi facea, inclinazione o go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> sorta. Carlo prima <strong>di</strong><br />
an<strong>da</strong>re in Napoli avea vaghezza <strong>di</strong> passare per Roma; e qui fu che <strong>Francesco</strong><br />
pose in mezzo tutta la forza invincibile delle sue persuasive, per <strong>di</strong>sporre<br />
l’animo del Re ad aversi ed usare tutto il rispetto verso il Vicario <strong>di</strong> Cristo,<br />
comecchè <strong>da</strong> lui reputato contrario a’ suoi interessi e nemico de’ suoi vantaggi.<br />
In fatti all’avvicinarsi <strong>di</strong> Carlo in Roma Alessandro dubitando che alcun<br />
insulto avesse potuto <strong>da</strong> lui arrecargli, rinserossi nella fortezza <strong>di</strong> Castello ove<br />
avvisossi <strong>di</strong> star salvo non meno de’ maltrattamenti <strong>di</strong> Carlo, che <strong>da</strong> quelli<br />
potean venirgli <strong>da</strong>gli stessi francesi. Tutto altro non però fu l’animo del Re, il<br />
quale subito che pervenne ion Roma, stimò più lodevol cosa il seguire i consigli<br />
<strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> che secon<strong>da</strong>re o le voglie dei suoi, o le passioni altrui nel<br />
ven<strong>di</strong>carsi <strong>di</strong> uno nel quale, per quantunque fossegli stato nemico, pur dovea<br />
adorare quel Dio <strong>di</strong> cui era Vicario in terra. Egli dunque, il Re, non piegò<br />
l’animo ad alcuno degli attentati ai quali si cercava <strong>di</strong> trarlo contro il Papa; che<br />
anzi miglior <strong>di</strong>visamento stimò a sua maggior gloria il farsi <strong>di</strong>fensore ed amico