La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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nell’insopportabile sgomento e durissima pena, cui ella per la desolante<br />
intervenuta congiuntura miseramente soffriva. Ma il <strong>Paola</strong>no che tutte le umane<br />
bisogne sapea <strong>di</strong> leggieri rivolgere in utilità spirituale; e che sapea già le pratiche<br />
<strong>di</strong> colei, tolse <strong>da</strong> ciò argomento <strong>di</strong> renderla migliore in quello stesso tempo in<br />
cui volerla rendere felice. Disse al P. Gaspare: la per<strong>di</strong>ta della prole essere stato<br />
effetto della colpa <strong>di</strong> colui che aveale generata. Ed in quanto a lei, conciosiachè<br />
meglio ponea mente ad abbellare il suo volto, che ad ornare il suo spirito <strong>di</strong><br />
lodevoli virtù, avea a buon <strong>di</strong>ritto meritato che le lagrime nel medesimo tempo<br />
le forbissero il viso e le purificassero il cuore. <strong>Francesco</strong> non però avvertenza<br />
che il suo pianto non fosse quello <strong>di</strong> donna che sovente piange per tenerezza <strong>di</strong><br />
genio o per debolezza <strong>di</strong> sesso. Piangesse <strong>di</strong> cuore; affinché poscia si avesse a<br />
rallegrare <strong>da</strong>ddovero, cioè, con la grazia che Id<strong>di</strong>o le concederebbe; ma dopo un<br />
suo vero ravve<strong>di</strong>mento. Tanto <strong>di</strong>sse <strong>Francesco</strong> al confessore; tanto riferì questi<br />
alla sua penitente, tanto questa eseguì; e tutto appuntino ottenne.<br />
Delle sterili femmini all’infuora alle quali il <strong>Paola</strong>no nella francia impetrò<br />
<strong>da</strong> Dio la fecon<strong>di</strong>tà, furono anche moltiplici le partorienti a cui in quella<br />
gravissima congiuntura assicurò la sanità. E sì fatti miracoli d’or<strong>di</strong>nario egli<br />
operava per mezzo <strong>di</strong> molte cose o <strong>da</strong> lui benedette, o almeno tocche, come le<br />
candele, il pane, ed altro ch’egli bene<strong>di</strong>ceva, ovvero co’ cenci delle sue vesti,<br />
co’ cordoni, co’ bastoni, e con altre cose ch’egli adoperava; e <strong>da</strong> ultimo co’<br />
donativi consistenti in frutta ver<strong>di</strong>, oppure secche, in erbe od in altre semplici e<br />
spregevoli cose, affinché per tal modo viemmaggiore avesse a rilucere la Divina<br />
Onnipotenza; tutto operava, tutto bellamente conseguiva, d’onde gloria non<br />
peritura a lui segnatamente conseguivane.<br />
Giovanna moglie d’Ilario Bonomo ed esercitante in Tours il mestiere <strong>di</strong><br />
ostetrice attestò solennemente con giuramento; con le candele benedette <strong>da</strong><br />
<strong>Francesco</strong>, cui essa avea accese ed imposte sul corpo delle femmine, che<br />
stentavano a partorire tante averne liberate, quante volte erasi fatta a praticarlo,<br />
ed in un sol caso esselene fallito il sovrumano rime<strong>di</strong>o; in quell pericolosissime