La-vita-di-S.-Francesco-da-Paola-Volume - Giovani Minimi
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cader <strong>di</strong> cagionatezza, tornandoci solo bastevol cosa, e contentandoci <strong>di</strong> venir<br />
<strong>di</strong>cendo alcune precise circostanze risguar<strong>da</strong>nti il tempo della morte <strong>di</strong> lui. Era<br />
Luigi in Francia presso Chinon, allorché correndo l’anno<br />
millequattrocentottanta, essendo egli a cena, fu sovrappreso improvvisamente <strong>da</strong><br />
un sì strano e pericoloso accidente <strong>di</strong> apoplesia, che il ridusse a certo ed evidente<br />
caso <strong>di</strong> morte. Gli si ottenebrò il ben dell’intelletto, e la favella gli mancò quale<br />
a persona morta si ad<strong>di</strong>ce; onde i suoi familiari presolo tra le lor braccia, il<br />
posero a giacere, e <strong>di</strong>poi coprendolo così vestito com’era, fecero <strong>di</strong> serrare tutte<br />
le finestre <strong>di</strong> quella camera ov’egli si aveva stanza. Ma il me<strong>di</strong>co fè tosto, che si<br />
aprissero quelle, <strong>di</strong>cendo che l’aere potesse piuttosto tornare a lui giovevole che<br />
<strong>da</strong>nnoso; ed un esquisito me<strong>di</strong>camento apprestandogli, fè che a poco a poco<br />
riavutosi cominciasse a parlare alquanto. Ricupertate <strong>da</strong>ppoi in tal qual modo le<br />
prostrate forze, volle an<strong>da</strong>rne in Plessis presso a Tours nella provincia della<br />
Turenna che era in quella stagione casa <strong>di</strong> delizie del Re. E fu ivi che egli<br />
sopravvisse in tutto il restante de’ giorni suoi, ma con un timore sì in<strong>di</strong>cibile <strong>di</strong><br />
morire, che non restò <strong>di</strong> praticar cosa che valesse a farlo riconoscere vivo per<br />
ancora. Il perché <strong>da</strong> in<strong>di</strong> in poi non permise a null’altro <strong>di</strong> an<strong>da</strong>re a lui della sua<br />
famiglia all’infuora. Né vogliate credere che ei in così fatta pratica perdurando,<br />
traman<strong>da</strong>sse <strong>di</strong> por mente a tutte quelle importevoli bisogne che il suo dovere<br />
consentiva; che anzi egli, siccome era sua abitual costumanza, a tutto intendeva<br />
l’animo suo, e ad ogni cosa saggiamente provvedeva. Ma il suo malore ogni dì<br />
più avvanzandosi, e non vedendo il come sceverarsene, argomentossi <strong>di</strong> riporre<br />
sal<strong>da</strong>mente le sue speranze nella forza de’ naturali rime<strong>di</strong>, chiamando<br />
<strong>da</strong>ppertutto i più valenti professori dell’arte <strong>di</strong> Esculapio e pagando loro ingenti<br />
pensioni, e considerabili somme. Infra questi si fu Jacopo Cottier Borgognonese<br />
<strong>di</strong> nazione, che più <strong>di</strong> ogni altro gli venne in gra<strong>di</strong>mento; onde questi si ebbe uno<br />
stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> niente men che <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci mille scu<strong>di</strong> per ciascun mese, sebbene altri<br />
scrivesse che gliene avesse <strong>da</strong>tu cinquecento in ciascun giorno, oltre gli<br />
straor<strong>di</strong>nari donativi e considerevoli uffizi onde la casa <strong>di</strong> lui venne arricchendo.