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Geometria - Autistici

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<strong>Geometria</strong> affine 149<br />

<strong>Geometria</strong> affine<br />

In → matematica, la geometria affine è la geometria che studia gli → spazi affini. Tratta essenzialmente quegli<br />

argomenti della → geometria euclidea che possono essere sviluppati senza l'uso dei concetti di angolo e distanza.<br />

Occupa un posto intermedio fra la geometria euclidea e la → geometria proiettiva; in quest'ultimo caso anche la<br />

nozione di parallelismo perde di significato. Il suo studio fa largo uso dell'→ algebra lineare.<br />

Spazi affini<br />

Intuitivamente, uno spazio affine è un oggetto simile ad uno → spazio vettoriale che non abbia nessun "punto<br />

privilegiato" (l'origine).<br />

Uno → spazio affine è un insieme E, tale che ad ogni coppia di punti p e q sia associato un vettore φ(p,q) di un<br />

determinato → spazio vettoriale V. Nella definizione non ci sono restrizioni sul campo associato allo spazio V, che<br />

può essere ad esempio quello dei numeri reali, o complessi.<br />

La funzione che associa a due punti un vettore deve soddisfare un paio di assiomi, che garantiscono che, fissato un<br />

punto qualsiasi p come origine dello spazio, i vettori φ(p,q) al variare di q formino uno spazio vettoriale isomorfo a<br />

V.<br />

Trasformazioni affini<br />

Una → trasformazione affine fra due spazi affini è la composizione di una traslazione e una trasformazione lineare:<br />

quest'ultima ha senso dopo aver fissato un punto p come origine. L'immagine di un → sottospazio affine tramite<br />

questa trasformazione è sempre un sottospazio affine. Nel caso in cui la trasformazione sia un isomorfismo, la<br />

dimensione del sottospazio è preservata.<br />

Proprietà<br />

In uno spazio affine, due sottospazi possono non intersecarsi. Ad esempio, nello spazio affine tridimensionale ci<br />

sono rette e piani paralleli. Per questo motivo non vale la formula di Grassmann.<br />

La geometria affine è intermedia fra la geometria degli spazi vettoriali e quella → proiettiva: in uno spazio vettoriale<br />

i sottospazi sono costretti a passare per l'origine. Lo spazio affine viene quindi costruito per ovviare a questa<br />

mancanza innaturale, ma in questo modo viene persa la formula di Grassmann, e in molti problemi si allunga la lista<br />

dei casi da considerare: due rette possono essere incidenti, complanari, sghembe... Lo spazio proiettivo elimina<br />

nuovamente fenomeni di parallelismo aggiungendo dei "nuovi punti all'infinito", senza ripristinare un "punto<br />

privilegiato".<br />

Applicazioni<br />

Lo spazio affine è usato nella fisica classica come modello dello spazio tridimensionale in cui viviamo. Questo<br />

modello non è però soddisfacente per modellizzare lo spazio per spiegare alcuni fenomeni che si sviluppano su<br />

grandi scale, fenomeni che si studiano nella fisica relativistica.<br />

Voci correlate<br />

• → Spazio affine<br />

• → Trasformazione affine<br />

• → <strong>Geometria</strong> proiettiva

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