Geometria - Autistici
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Piano proiettivo 173<br />
Modelli matematici<br />
Un modello di piano proiettivo può essere definito matematicamente in vari modi che forniscono strutture isomorfe.<br />
Sfera quozientata<br />
Un modello di piano proiettivo si ha considerando la sfera S 2 immersa nello spazio euclideo tridimensionale in cui<br />
• definiamo punti proiettivi del piano proiettivo le coppie di punti antipodali sulla sfera.<br />
• definiamo rette proiettive del piano proiettivo tutti i cerchi massimi che giacciono sulla sfera (la definizione è<br />
consistente con la precedente poiché un cerchio massimo contiene l'antipodale di ogni suo punto).<br />
Questo equivale a considerare sulla sfera la relazione di equivalenza ~ che identifica i punti antipodali:<br />
e definire il piano proiettivo come lo spazio topologico quoziente<br />
È possibile definire una applicazione che<br />
manda il piano proiettivo P 2 privato di una<br />
retta nel piano euclideo in modo tale da<br />
mandare rette proiettive in rette euclidee. A<br />
tale scopo consideriamo nello spazio<br />
tridimensionale il piano p tangente alla sfera<br />
S 2 nel "polo sud". Possiamo associare alle<br />
coppie di punti antipodali sulla sfera (che<br />
sono punti del piano proiettivo) un punto del<br />
piano p individuato dall'intersezione del<br />
piano con la retta congiungente i due punti<br />
antipodali. Intuitivamente è come se<br />
stessimo guardando l'ombra prodotta sul<br />
piano da questa coppia di punti quando una<br />
sorgente di luce disposta nel centro della<br />
sfera. I cerchi massimi sulla sfera<br />
(corrispondenti a rette proiettive) vengono<br />
mandate tutte in rette sul piano p.<br />
La sorgente di luce disposta al centro della sfera proietta il piano proiettivo su un<br />
piano mandando rette proiettive generiche in rette e mandando all'infinito la retta<br />
proiettiva parallela al piano.<br />
Questa applicazione manda tutti i punti del piano proiettivo sul piano p fatta eccezione per i punti appartenenti al<br />
cerchio massimo parallelo al piano (che in qualche senso vengono mandati all'infinito). Se omettiamo tale cerchio<br />
dal dominio l'applicazione così definita è una corrispondenza biunivoca che fa corrispondere rette del piano a rette<br />
proiettive sul piano proiettivo. Questa costruzione spiega in che modo il piano proiettivo possa essere visto come<br />
un'estensione del piano euclideo.