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Geometria - Autistici

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<strong>Geometria</strong> 63<br />

<strong>Geometria</strong> affine<br />

In uno spazio vettoriale l'origine (cioè il punto da cui partono gli assi,<br />

di coordinate tutte nulle) gioca un ruolo fondamentale: per poter usare<br />

in modo efficace l'→ algebra lineare, si considerano infatti solo<br />

sottospazi passanti per l'origine. In questo modo si ottengono delle<br />

relazioni eleganti fra i sottospazi, come la formula di Grassmann.<br />

Nella → geometria affine il ruolo predominante dell'origine è<br />

abbandonato. I sottospazi non sono vincolati, e possono quindi essere<br />

paralleli: questo crea una quantità considerevole di casistiche in più. In<br />

particolare, la formula di Grassmann non è più valida. Lo spazio affine<br />

è considerato (fino alla scoperta della relatività ristretta) come lo<br />

strumento migliore per creare modelli dell'universo, con 3 dimensioni<br />

spaziali ed eventualmente 1 dimensione temporale, senza "origini" o<br />

punti privilegiati.<br />

<strong>Geometria</strong> algebrica<br />

Due piani nello spazio sono paralleli oppure si<br />

intersecano in una retta, come in figura.<br />

Dal XIX secolo in poi l'algebra diventa uno strumento preponderante per lo studio della geometria. Nel tentativo di<br />

"abbellire" il quadro, e di ricondurre molte proprietà e teoremi ad un numero sempre minore di proprietà<br />

fondamentali, la geometria analitica viene progressivamente inglobata in un concetto più ampio di geometria: si<br />

aggiungono i "punti all'infinito" (creando così la → geometria proiettiva), e si fanno variare le coordinate di un punto<br />

non solo nei numeri reali, ma anche in quelli complessi.<br />

La geometria proiettiva è la geometria "vista da un occhio". In questa<br />

geometria due rette si incontrano sempre.<br />

<strong>Geometria</strong> proiettiva<br />

La → geometria proiettiva nasce come strumento<br />

legato al disegno in prospettiva, e viene formalizzata<br />

nel XIX secolo come un arricchimento della geometria<br />

cartesiana. La geometria proiettiva include i "punti<br />

all'infinito" ed elimina quindi alcune casistiche<br />

considerate fastidiose, come la presenza di rette<br />

parallele.<br />

In questa geometria molte situazioni si semplificano: due piani distinti si intersecano sempre in una retta, e oggetti<br />

differenti della geometria analitica (come le coniche ellisse, parabola e iperbole) risultano essere equivalenti in<br />

questo nuovo contesto.<br />

La geometria proiettiva è anche un esempio di compattificazione: similmente a quanto accade con la proiezione<br />

stereografica, aggiungendo i punti all'infinito lo spazio diventa compatto, cioè "limitato", "finito".

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