Geometria - Autistici
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<strong>Geometria</strong> 64<br />
Varietà algebriche<br />
La geometria algebrica verte essenzialmente sullo studio dei polinomi<br />
e delle loro radici: gli oggetti che tratta, chiamati → varietà algebriche,<br />
sono gli insiemi dello → spazio proiettivo, → affine o euclideo definiti<br />
come luoghi di zeri di polinomi.<br />
Nel XX secolo il concetto di varietà algebrica assume un'importanza<br />
sempre maggiore. Rette, piani, coniche, ellissoidi, sono tutti esempi di<br />
varietà algebriche. Lo studio di questi oggetti raggiunge risultati<br />
impressionanti quando le coordinate dello spazio vengono fatte variare<br />
nel campo dei numeri complessi: in questo caso, grazie al teorema<br />
fondamentale dell'algebra, un polinomio ha sempre delle radici.<br />
Questo fatto algebrico di grande importanza (esprimibile dicendo che i<br />
numeri complessi formano un campo algebricamente chiuso) ha come<br />
conseguenza la validità di alcuni teoremi potenti di carattere molto<br />
generale. Ad esempio, il teorema di Bézout asserisce che due curve di<br />
Varietà algebriche definite da alcuni semplici<br />
polinomi nel piano: due circonferenze, una<br />
parabola, una iperbole, una cubica (definita da<br />
un'equazione di terzo grado).<br />
grado e nel piano che non hanno componenti in comune si intersecano sempre in punti, contanti con<br />
un'opportuna molteplicità. Questo risultato necessita che il "piano" sia proiettivo e complesso. In particolare, è<br />
certamente falso nell'ambito classico della geometria analitica: due circonferenze non devono intersecarsi<br />
necessariamente in 4 punti, possono anche essere disgiunte.<br />
Lo studio della geometria nello spazio proiettivo complesso aiuta anche a capire la geometria analitica classica. Le<br />
curve nel piano cartesiano reale possono ad esempio essere viste come "sezioni" di oggetti più grandi, contenuti nel<br />
piano proiettivo complesso, ed i teoremi generali validi in questo "mondo più vasto e perfetto" si riflettono nel piano<br />
cartesiano, pur in modo meno elegante.<br />
Come lo studio della → geometria affine fa largo uso dell'→ algebra lineare, quello delle varietà algebriche attinge a<br />
piene mani dall'→ algebra commutativa.<br />
<strong>Geometria</strong> differenziale<br />
Un punto di sella ha curvatura negativa<br />
La → geometria differenziale è lo studio di oggetti geometrici tramite<br />
l'→ analisi. Gli oggetti geometrici non sono necessariamente definiti da<br />
polinomi (come nella geometria algebrica), ma sono ad esempio curve<br />
e superfici, cioè oggetti che, visti localmente con una lente di<br />
ingrandimento, sembrano quasi rettilinei o piatti. Oggetti cioè "senza<br />
spessore", e magari un po' curvi. Come la superficie terrestre, che<br />
all'uomo sembra piatta, benché non lo sia.<br />
Questo concetto di "spazio curvo" è espresso tramite la nozione di →<br />
varietà differenziabile. La sua definizione non necessita neppure di<br />
"vivere" in uno spazio ambiente, ed è quindi usata ad esempio nella<br />
relatività generale per descrivere intrinsecamente la forma<br />
dell'universo. Una varietà può essere dotata di una proprietà<br />
fondamentale, la curvatura, che viene misurata tramite oggetti<br />
matematici molto complessi, come il tensore di Riemann. Nel caso in cui lo spazio sia una curva o una superficie,<br />
questi oggetti matematici risultano più semplici: si parla ad esempio di curvatura gaussiana per le superfici.