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LE PAROLE RITROVATE

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

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Dal di fuori, purtroppo, vedo che si fa fatica a testimoniare, a dire e a raccontarebene cosa si fa, come si vive. Questo è importante, e me ne rendo conto piùadesso di quando ero dentro. Credo che bisognerebbe scriverle queste testimonianze,pubblicarle, rendersi in qualche maniera visibili per contare di più.Ora sono in questa nuova realtà, in questa nuova USL, sono capitata, per fortuna,in un periodo buono, di riorganizzazione del Servizio, un nuovo Centro di SaluteMentale è nato da poco. Un’iniziativa nata su pressione delle associazioni deifamiliari, in collaborazione col Servizio, si è fatta promotrice di un ciclo di incontrisulla salute mentale. Io sono capitata lì che era appena iniziato. L’ultimo incontrodoveva essere sull’auto aiuto e quando sono arrivata, mi sono subito inserita. Daallora - aprile maggio - è nato un gruppo di auto aiuto di familiari che si è volutofar partire all’interno del Servizio. Io e una psicologa tirocinante siamo facilitatorie promotori e cerchiamo di sganciarci da figure importanti perché devono lavorareloro. Questo lo sanno già. I familiari di questo gruppo sono qui presenti in sei sunove ed io sono felicissima che siano venuti. Insomma è un gruppo che già sta funzionandobene e mi piacerebbe anche che qualcuno dicesse qualcosa. Abbiamo ancheun volontario che è entrato nel servizio.Nel 2002 c’è in programma un altro ciclo di incontri, sempre da parte del Servizio,alcuni dei quali dedicati all’auto aiuto e spero che possa nascere qualcosa ancheper gli utenti.Se qualcuno di voi familiari se la sente di venire a dire qualcosa, sarei moltocontenta. Grazie.RENATO MOIOGruppo di auto aiuto familiari, Thiene, VicenzaIo faccio parte del gruppo di auto aiuto come familiare, perché ho dei problemiabbastanza pesanti in casa e per qualche anno non sono riuscito a capire mia figliache aveva un problema depressivo che si acuiva con il tempo. Noi, in casa, sidava poco peso a questo disturbo, anche se avevamo cercato degli psichiatri e avevamocercato di farle fare delle cure psicoterapiche. Però il problema che mi hamesso fortemente a disagio e mi ha distrutto completamente è stato quando unanotte mi hanno chiamato perché mia figlia aveva fatto un atto inconsulto ed era stataricoverata in rianimazione nell’ospedale di Padova.Da quel momento ho cominciato a capire che i problemi che riguardano la sferadel disagio psichico in queste particolari situazioni sono delle cose veramentegravi, sono cose che non vengono capite o vengono poco capite dalle persone.Vengono capite poco anche da tutte le persone che aveva vicino. Ad un certo puntomi sono accorto che mia figlia si isolava e mi diceva “Io non ho più amici, io nonho più voglia di vivere”. Io mi sono trovato veramente a disagio, però non sonoriuscito a capirlo che cos’era questo disagio psichico, perché se uno non lo vive inprima persona, anche il familiare non ha la sensazione di cosa possa essere. Questidisturbi che buttano l’autostima a zero e che portano la persona ad annullarsi com-101

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