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LE PAROLE RITROVATE

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

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Questa cosa è molto importante, perché ha permesso delle evoluzioni interessanti.Io, due anni fa, tenevo, come facilitatrice, un gruppo di auto aiuto per personedepresse e, in certi momenti, mi sono trovata veramente immischiata, in quanto,nonostante la mia volontà di propormi come facilitatrice, c’era sempre l’aspettativadata dal fatto che io sono una psicologa. Era quindi difficile, perché c’era semprequesta ambiguità. Una persona che ha partecipato al corso per promuoverel’autostima si è sentita di cominciare ad affiancarmi e di essere lei la facilitatricedel gruppo e adesso va meglio, e sono contenta.Praticamente, dall’inizio, quando siamo partiti con un progetto promossodall’USL con operatori propri, molte cose sono cambiate. Adesso le risorse principalisono i familiari, le persone con disagio generico e le persone sole. Si formanospontaneamente i gruppi per i bisogni dei familiari, aumenta la rete dell’amiciziacon spettacoli ed uscite nei fine settimana. È nato il gruppo “Domenica in”, formatocompletamente da utenti e familiari, che si incontra due volte al mese per programmarealcune gite. Poi c’è l’aiuto a persone che stanno male e lo scambio di lavoried aiuto psicologico reciproco. Quindi aumenta la qualità della vita in un climadi reciprocità e circolarità.Questi sono i punti principali. Adesso, la cosa più interessante è l’esperienza eper questa, passo la parola a Maddalena.MADDA<strong>LE</strong>NA D’AMORAGruppo di auto aiuto “Porte aperte”, Arzignano, VicenzaSalve. Volevo dire, che forse non ve ne siete accorti, ma stiamo applicando inpieno i principi dell’auto aiuto, perché siamo scesi in campo in gruppo ed abbiamouna fifa che non vi dico. La verità è questa.Questo, per noi, è il secondo incontro a “Le parole ritrovate” e a me personalmentedà la misura del cammino che abbiamo fatto finora. E credo che di camminone abbiamo fatto! Siamo venuti l’anno scorso e stavamo movendo i primi passi.Siamo tornati quest’anno e mi sono accorta che qualcosa in più s’era mosso, proprioa livello organizzativo.Mi chiamo Maddalena Damora, sono una facilitatrice di gruppi di auto aiuto evolevo cominciare cogliendo due spunti di quello che Arturo Paoli ha detto. Il primoè “Alzati e cammina”, che rappresenta proprio lo spirito del self-help. “Aiutati,muoviti, comincia da te!” Questo alzarsi e camminare, secondo me è importante.L’altro spunto, poi, è il discorso dell’analogia tra le Torri di New York e quella diBabele, che rappresenta la tentazione presente nell’animo umano di andare semprein alto e sempre oltre. E da qui la necessità di mantenerci un attimo con i piedi perterra, concretamente.Allora eccoci qua. Cecilia ha presentato il progetto. Io parto dal nostro pieghevoleche rappresenta lo spirito del nostro self-help: “Porte aperte”. In effettisembra che siano due braccia che si aprono per accogliere e si aprono su un programma.Questo pieghevole si articola soprattutto su tre punti: “Chi siamo”, “Cosa94

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