24.08.2015 Views

LE PAROLE RITROVATE

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

Convegno nazionale di Trento 2001 - Le Parole Ritrovate

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Quando siamo arrivati all’inaugurazione, i campi si erano trasformati in ungiardino. Abbiamo fatto anche un orto officinale con 350 specie di piante. Io misono veramente commosso. Dico grazie al Presidente, al Vicepresidente, alle personeche vi hanno lavorato, ma soprattutto grazie a questa famiglia chiamata dalSignore. Loro mi dicono che non potranno più andare via da Marzana, perché questisono i loro affetti: Marco e Marianna - i loro figli - ma anche Mario, Gabriele, etutti gli altri.Noi abbiamo visto - grazie anche a Claudio che ci ha accompagnati e seguiti -come sia possibile, con delle persone normalissime, poter creare una rete di personeche diventano migliori di noi.Non voglio essere lungo. Siccome - come diceva anche Claudio - noi ci occupiamo,oltre ai problemi psichici, anche di altre problematiche come i bambini e leragazze madri, la nostra utopia è quella di scoprire altre famiglie disposte a collaborarecon il pubblico ed il privato. Io credo che potremo produrre delle cose veramentebelle e grandi.Non so qui a Trento, ma a Verona la Chiesa ha ancora tanto potere, non tantoa livello economico, quanto a livello di coscienze. Se anziché fare tante altre sciocchezze,come stiamo facendo, ci mettessimo in questo campo, penso che la Chiesasarebbe molto più credibile e potremmo portare veramente un apporto decisivo aqueste persone.Termino dicendovi che, se passate dalle nostre parti, sul nostro capannone potreteleggere questa scritta: “Nessuno è così povero da non poter dare, nessuno ècosì ricco da non dover ricevere”. E questo è anche il nostro motto. Se io chiedo aClaudio e ad Aurora: “Avete più dato o più ricevuto da Mario?”. Senz’altro mi rispondono:“Abbiamo più ricevuto”.EZIOPalermoBuonasera a tutti. Mi chiamo Ezio e vengo da Palermo. Mi sono ammalato dischizofrenia a 22 anni. Poi, col tempo, mi hanno dato un lavoro come palafrenieree lavoravo tranquillamente. Il medico mi ha diminuito pure i farmaci. Ora la borsalavoro è finita e non so più che cosa fare. Passo le giornate a letto, perché non honessun entusiasmo, di niente. Penso a tutti, dobbiamo aiutarci l’un con l’altro. Imedici e gli infermieri devono essere sensibilissimi. Ho trovato un infermiere cheha fatto un gesto volgare. L’ho detto al caposala e mi ha detto che non ci possonofare niente. Mi hanno legato e questa è una cosa brutta. Gli ospedali non sono efficienti,sono antiquati, sembrano delle gabbie di leoni. Io dico che se fossero piùsensibili e ci aiutassero, sarebbe la migliore cosa. Vi ringrazio tutti e vi saluto.26

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!